Il Medico Risponde

30 Giugno 2017

IMPETIGINE E ATTIVITA’ FISICA V.D.(Vercelli)

“…HO UNA FORUNCOLOSI RECIDIVANTE CHE MI PASSA CON ANTIBIOTICI E CREME SPECIFICHE. L’ATTIVITÀ FISICA PUÒ PEGGIORARE LA SITUAZIONE?…”

Quella da lei descritta è una comune infezione cutanea da stafilococco che ha la caratteristica di non lasciare una immunità permanente come ad esempio una infezione da varicella.

Ma anche nel gruppo della varicella l’herpes simplex e lo zoster possono recidivare. Si può quindi dire che nel corso della nostra vita possono ripresentarsi banali infezioni stafilococciche nello stesso modo in cui si può riprendere il raffreddore. L’impetigine è una delle più comuni infezioni da stafilococco aureo ed ha la caratteristica di essere piuttosto contagiosa nello stesso soggetto e
di formare delle placche confluenti pruriginose che non vanno assolutamente “pasticciate” con le mani.

Anche però follicoliti, foruncoli e altre dermatosi sono sostenute dallo stesso germe. L’attività fisica in sé non compromette l’evoluzione della malattia, anche se bisogna evitare possibili sfregamenti distrettuali ed evitare nella forma acuta docce troppo calde. Il trattamento adeguato è comunque quello antibiotico, o locale tramite creme e pomate o per via sistemica.

L’utilizzo di saponi disinfettanti non si è dimostrato efficace per prevenire tale forma: viva tranquilla, utilizzi le normali abitudini prima e dopo l’attività fisica e nel caso capitasse ancora si attenga alle indicazioni del suo medico curante.

RETRORUNNING, ESERCIZIO UTILE? B.N. (Lecce)

“IL RETRORUNNING AGGIUNGE BENEFICI ALL’ATTIVITÀ ALLENANTE…”.

La corsa all’indietro o retrorunning viene praticata da molti anni in numerose discipline sportive. Pensiamo al calcio, alla pallacanestro e al pattinaggio su ghiaccio.

Però non ha mai sfondato come disciplina e attualmente non ci sono linee guida e consigli pratici per effettuarla ottenendo il massimo risultato. Vi sono alcuni studi scientifici che hanno documentato un maggior dispendio calorico rispetto alla corsa normale, mentre ne esistono altri che individuano in questa metodologia una buona validità nella riabilitazione per chi ha subito traumi articolari.

Alcuni studi enfatizzano la sua utilità nel potenziare i riflessi e la velocità di reazione. Certamente, per migliorare tutte queste caratteristiche esistono altre tecniche molto più naturali e aderenti ai movimenti della vita quotidiana. Detto questo non vi sono certo controindicazioni ad alternare alla corsa normale brevi tratti di corsa all’indietro, ragionando sempre nell’utilizzo di questa metodica in determinati sport.

L’esempio classico è quello del terzino che deve fronteggiare indietreggiando l’attaccante avversario e di fatto effettua un impegnativo retrorunning per impedire che il pallone lo superi. L’unica puntualizzazione da fare è che tale attività deve essere svolta solo da soggetti giovani e molto allenati perché la possibilità di cadute è assai elevata e le conseguenze delle stesse potrebbero essere impegnative.

AORTA ADDOMINALE: PERICOLO? G.C. (Diano Marina)

“…MI HANNO RISCONTRATO UNA ECTASIA DELL’AORTA ADDOMINALE….”

I valori riscontrati da lei riportati nella lettera (20 x 30 mm.) sono ancora molto lontani dalla soglia di 50 mm., oltre la quale deve essere presa in considerazione l’opportunità di un intervento chirurgico.

Bisogna tuttavia avere un controllo ottimale della pressione arteriosa e accertarsi se ci sono altri fattori di rischio come il fumo, la dislipidemia e altre malattie metaboliche.

Ovviamente tali controlli devono essere concordati con il medico curante.

L’attività fisica non è controindicata e quindi può svolgerla con regolarità, stante il fatto che l’ectasia è bassa e lontana dall’arco aortico. Segua il consiglio del suo specialista che ha indicato la cadenza annuale del controllo stesso.