FATTORI COMUNI PER UNA TERAPIA DI SUCCESSO PER I PAZIENTI OBESI

Il titolo di questo articolo potrebbe, in un certo senso, trarre in inganno. Se la perdita di peso durevole è identificata come il criterio maggiore di successo nel trattamento dell’obesità, ciononostante è veramente difficile dire ciò che è considerata una terapia efficace. Questo perché solo una piccola frazione degli individui trattati mantiene il calo ponderale.

Dopo decenni di ricerche non sono ancora state trovate terapie con esito a lungo termine. Metodi di autocontrollo comportamentale sono rivolti alla modifica dell’alimentazione e della sedentarietà e sono come uno stato dell’arte per il trattamento dell’obesità. Comunque, la maggior parte dei pazienti così trattati soffre di ricadute dopo due anni; solo il 5 per cento circa mostra perdite significative e permanenti.

 

Per i pazienti più pesanti, diete a basso contenuto calorico (VLCD) possono produrre perdite significative in un tempo relativamente breve. A lungo termine, invece, i risultati delle VLCD sono deludenti e solo il 10 per cento mantiene una buona perdita. Con degli indici così bassi è difficile determinare se il mancato successo sia dovuto all’effetto del trattamento, ad una mancata motivazione o ad una disposizione fisiologica favorevole alla perdita di peso. Non è stato ancora identificato un insieme di variabili che possano dare dei risultati attendibili.

 

Da una parte è difficile descrivere il paziente ideale e dall’altra identificare coloro di cui si è sicuri del fallimento. Vi sono parecchi modi per affrontare la questione: un approccio potrebbe essere quello di studiare le correlazioni tra un alimentazione scorretta e le norme igieniche comportamentali fino al momento in cui queste portano ad un riacquisto di peso. Un altro potrebbe avvenire studiando quei soggetti che riescono a mantenere la perdita di peso per periodi lunghi e vedere se i loro comportamenti sono molto diversi da quelli di coloro che riacquistano peso.

Per ultimo, esplorare se il modello di autocontrollo comportamentale del trattamento fallisce nell’ indirizzare i processi critici nell’alimentazione e nel controllo dell’attività fisica. Se questa mancanza di controllo è caratterizzata come un problema di dipendenza dal cibo, bisogna prendere in considerazione una serie di fattori.

 

RICADUTA

Poiché le ricadute nelle vecchie abitudini vengono studiate in relazione alle caratteristiche del paziente e alle condizioni ambientali in momenti specifici, i fenomeni di questo tipo sono più facilmente studiati rispetto ai processi di mantenimento. Questo può spiegare perché ci siano più dati riguardanti le ricadute piuttosto che i mantenimenti.

Uno studio sui fenomeni della ricaduta nelle abitudini comportamentali e alimentari inappropriate un ovvia applicazione nella ricerca dei trattamenti più efficaci dell’obesità: più specificatamente nel self-control nell’alimentazione.

 

Si ritiene che i pazienti mangino non appropriatamente ed usino tecniche di autogestione per sviluppare e mantenere abitudini migliori. Queste tecniche includono autocontrollo, controllo dello stimolo e supporto sociale. In un vecchio studio riguardante la deviazione dalle raccomandazioni dietetiche, alcuni soggetti in sovrappeso riferirono che il cattivo umore e lo stress portavano ad una sospensione del controllo e che iI raziocinio veniva messo da parte in favore della decisione di mangiare inappropriatamente. Ci si aspetterebbe che le emozioni negative causino un decremento apparente del self-control; alcuni studi hanno dimostrato su che il successo nella perdita di peso è inversamente proporzionale agli indici di depressione.

 

Anche i pazienti diabetici che necessitano di un controllo alimentare per questioni di salute, mangiano in modo inappropriato in più della metà dei casi. In coloro che stanno a dieta è stato confermato che la sola vista o il profumo di un piatto invitante e sufficiente a demotivare la dieta; l’ansia prodotta dalla tentazione può causare un’apparente perdita di self-control e può interferire con ogni intenzione di usare metodi razionali per prevenire la ricaduta. Il problema dell’uso delle tecniche di self-control in situazioni di crisi è lo stesso come quando qualcuno si alza in piedi dopo essersi distorto le caviglie.

 

SUCCESSO E FALLIMENTI NELLA PERDITA DI PESO

 

obesità

L’area successiva che deve essere esplorata è lo studio di coloro che riescono a dimagrire con successo. Che cosa sembra essere correlato con il successo? Visto che questi tendono ad essere studi retrospettivi è difficile dire se queste correlazioni sono casuali, ma ne possono essere derivate implicazioni per ricerche future.

Guardando alle caratteristiche dei “vincitori” e dei “vinti” e quello che loro fanno durante il “gioco” de perdita del peso è possibile sviluppare ipotesi riguardo a ciò che è efficace. E’ chiaro che coloro che fanno attività fisica regolarmente hanno più possibilità di un successo a lungo termine.

Questo è dovuto all’aumento del dispendio calorico conseguente all’esercizio così come vi è un effetto sull’abbassamento metabolico causato dalla restrizione dietetica.

 

L’esercizio può aiutare a contrastare durante il sonno la riduzione dell’indice metabolico causata dalla dieta.

La perdita di peso indotta esclusivamente dall’esercizio non sembra infatti produrre diminuzioni del metabolismo basale mentre le perdite indotte dalla sola restrizione dietetica possono produrre diminuzioni del metabolismo basale che sono ciò che rendono molto difficile il mantenimento della perdita di peso a lungo termine.

Un’altra considerazione in relazione all’attività fisica durante la perdita di peso include ulteriori ricerche sul livello di “energia” acquistato. Generalmente la restrizione dietetica riduce il livello di “energia”,mentre un esercizio regolare aumenta la capacità vitale, aumentando l’acquisto di “energia”.

Ci si potrebbe aspettare che un modesto aumento di “energia” sia in relazione con la scarsa aderenza all’attività fisica e generalmente alla diminuzione di self-control, visto che la maggior parte delle persone sono meno motivate se stanche.

 

E’ stato riscontrato che l’acquisto di un basso livello di “energia” è in relazione alla sospensione repentina da un programma di perdita di peso. Lo stesso studio ha riscontrato che coloro che avevano smesso erano più depressi di coloro che avevano completato il programma.

Individui provenienti da famiglie con problemi relazionali interni sono portati al mantenimento del self-control che occorrerebbe per resistere alle tentazioni del cibo, a continuare l’esercizio fisico e quindi mantenere la perdita di peso.

Si è visto che parte degli individui che cercano di dimagrire sono motivati a continuare dai messaggi della nostra società ad essere più magri. Per questa ragione è difficile prevedere il successo.

Alcuni studi hanno richiesto ai soggetti di riportare le ragioni del successo o del fallimento dei loro programmi di perdita di peso. Coloro che re-ingrassavano dissero di mangiare per ragioni emotive, mancanza di esercizio e supporto sociale inadeguato.

 

Coloro che avevano rinunciato ai programmi di perdita di peso ammisero mancanza di self-control che li spingeva a non trattenersi dalle tentazioni del cibo mancanza di un piano alimentare strutturato da seguire, i problemi di lavoro mancanza del supporto familiare, il fatto che dovessero mangiare fuori casa, conflitti sociali depressione, e la necessità di soddisfarsi usando il cibo. Coloro che invece avevano avuto risultati positivi dissero di essere dei vincenti e di accusare una continua presenza di senso di benessere, di soddisfazione emotiva, di cambiamenti ottimali della forma del corpo, acquisto della salute perdita di peso, soddisfazione di aver raggiunto il proprio scopo, supporto della famiglia e degli amici.



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