"Non sprecare tempo dormendo", sembravano dirsi tutti coloro che nella vita, nello sport, nella professione avevano a che fare con le performance. D'altronde gli esempi si sprecano di persone che si vantano di dormire pochissime ore ed essere efficienti durante la settimana. Ma nel fine settimana cosa accade? E soprattutto, cosa accade dopo anni di logorio e assenza di adeguato recupero? E nella parte finale della vita?
ISSA ha recentemente proposto l'ICS - Indagine Conoscitiva sul Sonno -a 300 personal trainer dalla quale è emerso un quadro preoccupante in cui l'82% degli intervistati presentavano criticità connesse al Grande Recupero e conseguenti problematiche quotidiane; oltre alla cattiva igiene del sonno che porterà i soggetti in età più avanzata a cali di performance fisica, maggiore cagionevolezza e in ultima istanza a minore longevità.
Lo spostamento dell'orario naturale di addormentamento a tarda notte tende a desincronizzare i ritmi circadiani, compromettendo lo stato fisiologico e psicologico degli atleti. Il sonno rilevato è inferiore al limite fisiologico richiesto e superiore ai livelli di allerta di parziale privazione.
Risultati simili sono stati riportati in uno studio che prevedeva una parziale privazione del sonno per quattro giorni per 2,5h con effetti sulla HRV (variabilità cardiaca), SQ (qualità) e TMD (disturbi dell'umore): in sintesi alterazione dell'umore, incremento della depressione, tensione, confusione, fatica, rabbia e diminuzione della forza.