Come valutare l’efficienza fisica [parte 1 di 3]

Lo specialista del fitness ha la necessità di capire il legame tra attività fisica, salute e malattia. E’ molto importante valutare lo stato di benessere di ogni cliente prima di procedere alla compilazione di una scheda di allenamento.

Bisogna utilizzare le informazioni preliminari riguardanti lo stile di vita e lo stato di salute del cliente prima di poterlo “classificare” e quindi sottoporre al test di valutazione fisica.

I risultati del test di valutazione del fitness fisico verranno poi usati per pianificare un programma di allenamento idoneo alle necessità del cliente.

Si deve anche essere consapevoli delle regole per una nutrizione più adatta, per il controllo del peso corporeo, per la cessazione del fumo, per la cura dello stress e le modifiche del comportamento.

 

ATTIVITÀ’ FISICA E SALUTE

La tecnologia moderna ha fatto diminuire l’impegno fisico che nella vita di tutti i giorni veniva richiesto ad esempio, per fare le pulizie in casa, lavare i vestiti e i piatti, curare il giardino e andare al lavoro a piedi. Lo sforzo richiesto durante un’ora di lavoro fisico è stato eliminato schiacciando un bottone o impostando un disco combinatore.

Come risultato, la popolazione ha molto più tempo libero a disposizione. Il lato negativo di questa nuova situazione è che la maggior parte di questo tempo viene dedicato ad attività sedentarie.

Benché il corpo umano sia stato finalizzato al movimento e ad una attività fisica intensa,  l’esercizio non fa parte dello stile di vita medio.

 

Non ci si può aspettare dal proprio corpo un funzionamento ottimale e pretendere che rimanga sano per un periodo di tempo illimitato se se ne abusa, oppure se ne fa un uso improprio.

Individui che non fanno regolare attività fisica hanno più probabilità di sviluppare malattie ipocinetiche, come ad esempio malattie coronariche, ipertensione, iperlipidemia, obesità, e vari disordini muscoloscheletrici.

La miglior difesa contro lo sviluppo di malattie ipocinetiche è di far lavorare l’apparato locomotore, il cuore, i polmoni, insomma tutti gli organi, con l’aiuto di un programma di allenamento regolare e sistematico.

 

Alcuni individui possono raggiungere un alto livello di benessere sentendosi fisicamente e psicologicamente bene, cambiando solamente la qualità delle abitudini.

Il benessere totale ruota attorno all’esercizio e a uno stile di vita attivo. Imprudenze nel mangiare, nel bere e nel fumare possono venire modificate ed evitate partecipando a un regolare programma di esercizi fisici.

Alcuni individui hanno riscontrato che l’attività fisica migliora la loro capacità di convivere con lo stress psichico. Inoltre, l’esercizio fisico gioca un ruolo molto importante nel combattere le malattie cardiovascolari, l’obesità, e vari disordini muscolo-scheletrici.

 

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Nel 1986 le malattie vascolari fecero 978.542 vittime solamente negli Stati Uniti. E’ stato stimato che le malattie cardiovascolari sono responsabili di oltre il 48 per cento dei decessi e di questi, una persona su cinque ha meno di 65 anni. Più di 66 milioni di americani soffrono di disturbi cardiovascolari, 66.1 milioni soffrono di ipertensione, 4.9 milioni soffrono di malattie coronariche, 2.2 milioni soffrono di malattie cardiache ad eziologia reumatica, 2 milioni hanno già avuto un infarto (American Heart Association, 1.988).

 

Le malattie cardiache (CHD) sono la causa di molti più decessi rispetto a quelli causati da altre malattie. Le malattie coronariche sono causate da un diminuito apporto di sangue al muscolo cardiaco (ischemia al miocardio) ed è il risultato di un disordine progressivo e degenerativo conosciuto come aterosclerosi. L’aterosclerosi e l`accumulo di grasso e la formazione di placche fibrose nell’intima (parete interna) delle arterie coronarie. Queste placche riducono il flusso sanguigno al miocardio e possono provocare l’angina pectoris, sensazione temporanea di dolore restrittivo o costrittivo in sede anteriore toracica o posteriore in sede interscapolare.

 

L’infarto miocardico, o come si dice comunemente “attacco di cuore ”, può sopraggiungere se un trombo (coagulo di sangue) ostruisce il flusso sanguigno coronarico. Normalmente se questo accade, il normale flusso attraverso le arterie coronariche si riduce di oltre l ’80 per cento. La porzione del miocardio non più irrorata dalle arterie ostruite muore e viene eventualmente rimpiazzata da tessuto cicatriziale. I decessi per CHD negli Stati Uniti hanno superato il 42 per cento del numero totale negli anni dal 1964 al 1985; risulta una diminuzione di 350.000 morti nel 1986 (U.S. Department of Health and Human Services, 1988).

 

Questa diminuzione, almeno per il 30 per cento, è stata attribuita alla riduzione del colesterolo nel plasma, grazie al miglioramento degli interventi medici e ai cambiamenti nello stile di vita (Goldman & Cook, 1984).

Sugli individui fisicamente attivi si registra una minore incidenza di infarto miocardico e di mortalità dovuta alle CHD.

Le persone che svolgono una attività fisica regolare riducono il loro rischio relativo di quasi la meta (Powell, Thompson, Casperson & Hendrick, 1987).

Un attività fisica esercita un effetto positivo indipendentemente dal fumo, dall’ipertensione, dall’obesità, dal diabete o da fattori ereditari inerenti alle malattie coronariche. Uomini che svolgono un’attività fisica ed hanno un dispendio minimo di 2000 calorie per settimana aumentano la durata della loro vita di 1-2 anni (Pafifenbarger, Hyde, Wing & Hsieh, 1986).

 

Ricerche epidemiologiche indicano che il rischio di sviluppare CHD è associata a parecchi fattori. Più alto è il numero e la severità dei fattori di rischio, più è alta la probabilità di malattie coronariche.

I fattori di rischio primari che non possono venire alterati sono: età – sesso – razza – ereditarietà.

I fattori di rischio secondari sono: ipertensione – iperlipidemia – il fumo di sigaretta.

Ulteriori fattori di rischio secondari che possono venire controllati sono: obesità – diabete mellito – livelli eccessivi di acido urico – inattività fisica.

Data la prevalenza di CHD nella nostra società, i fattori di rischio associati con il suo sviluppo dovrebbero venire analizzati quotidianamente dal medico e dallo specialista di fitness.

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