Dimagrire non è disidratarsi

Come ogni anno, durante il periodo primavera-estate, si ripropone il problema della perdita di peso a tutti i costi, senza mai pensare che l’aspetto più importante da considerare, non è la magrezza ma la salute. Si rincorrono, quindi, le diete più di moda, spesso commercializzate da chi non ha nulla a che vedere con la scienza dell’alimentazione, che promettono una importante, dal punto di vista quantitativo, perdita di peso, in un periodo di tempo relativamente breve, senza particolari rinunce.

 

Non si necessita di una grande preparazione scientifica per comprendere che un “dimagrimento” così ottenuto non rappresenta l’evento biologico più favorevole per il nostro organismo. Bisogna tenere presente che il calo ponderale ottenuto mediante una sbilanciata dose dell’introito calorico, non si manifesta solo a carico del grasso, vero protagonista dell’obesità, ma coinvolge tutti gli organi ed apparati del corpo umano compresi i muscoli, e a lungo andare, le ossa ed il fegato.

 

Ci sono tre modi per ottenere la perdita di peso:

 

  • mangiare meno
  • consumare di più
  • mangiare un po’ meno e consumare un po’ di più

 

La strada più ragionevole risulta essere la terza in quanto l’assunzione di cibo non deve essere troppo ridotta perché il nostro corpo andrebbe a prelevare energia dai suoi costituenti fondamentali; inoltre l’allenamento fisico aumenta il tessuto muscolare a scapito di quello adiposo con successivo aumento del consumo di energia da parte del nostro organismo.

La tendenza di coloro i quale decidono di perdere peso, e quella di eliminare o ridurre drasticamente i carboidrati (quindi pane, pasta, riso), oppure di ridurre drasticamente l`intero introito alimentare, l’apporto di carboidrati, lipidi e proteine, oppure di digiunare.

 

Ognuna delle tre condizioni sopra citate, se protratte nel tempo, innesca nel nostro organismo una serie di reazioni chimiche (gluconeogenesi) che hanno lo scopo di produrre glucosio a partire dagli aminoacidi costituenti le proteine dei nostri tessuti ed in particolare del tessuto muscolare. Durante questo processo non si può negare anche l’utilizzazione delle riserve di grassi che però, in questo caso, determina la contemporanea produzione di corpi chetonici che in piccole quantità riescono ancora ad essere utilizzati dal nostro corpo, ma in quantità massicce determinano l’acidificazione del sangue e dei tessuti con conseguente degradazione delle strutture cellulari che risentono delle variazioni di PH.

 

Non dobbiamo, quindi, mai dimenticare che la nostra alimentazione, anche in regime di dimagrimento, deve essere adeguata alle nostre esigenze caloriche, che dipendono dal peso, dalla composizione corporea, dall’eta, e che deve sempre rispettare le percentuali di nutrienti necessari a mantenere uno stato di buona salute (60% carboidrati, 15% proteine, 25% grassi).

Ma come fare, sempre nel caso in cui la nostra alimentazione sia corretta, a “trasformare” la chimica del nostro organismo in maniera tale da non avere più la tendenza a convertire in un eccesso di grassi il cibo che si mangia? Dobbiamo incrementare la percentuale di massa magra del nostro organismo. Vediamo di conoscere il motivo di questa affermazione. In termini molto semplici l’organismo umano può essere distinto in una parte grassa che galleggia ed una magra che affonda. Esistono diversi metodi che permettono di conoscere la composizione corporea. A livello ambulatoriale i più utilizzati sono: la IMPEDENZIOMETRIA e la PLICOMETRIA. Non è possibile fare una realistica valutazione di quanto si è grassi se ci si basa solo sul peso.

 

La massa magra è un tessuto molto attivo; è prevalentemente costituita dalla nostra muscolatura e determina un notevole consumo di energia; il grasso, invece, essendo un tessuto di deposito, di per sé può produrre energia e non consumarla. Le diete sbilanciate diminuiscono anche la massa muscolare, quindi non appena riprendiamo ad alimentarci normalmente ingrassiamo molto velocemente perché il nostro corpo essendo costituito da pochi muscoli consuma molto poco.

 

L’esercizio fisico è il mezzo per aumentare la muscolatura, per tonificarla e di conseguenza per bruciare più calorie anche a riposo. Inoltre il movimento di tipo aerobico aumenta la lipolisi, cioè la degradazione dei grassi, contribuendo quindi a ridurre la percentuale di massa grassa del nostro organismo.

 

Quindi non prendete solo il peso come valore per conoscere se il vostro corpo è obeso, magro o in perfetta forma. Potreste fare un errore. Per conoscere le percentuali della vostra massa adiposa, della massa magra e dell’acqua, sottoponetevi alla valutazione della composizione corporea; inoltre per incrementare la massa muscolare e, quindi, per aumentare le spese energetiche del vostro organismo, allenatevi almeno 2-3 volte alla settimana alla vostra frequenza cardiaca ottimale di allenamento in una palestra dove sia ben conosciuto il cardio fitness. Seguendo una alimentazione corretta, questo è l’unico modo per ottenere un’ottima forma fisica ed un controllo permanente del grasso.

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