MENU

SEARCH

Cerca
Close this search box.

Protette e abbronzate

abbronzatura

La pelle ha la fondamentale funzione di rivestire gli organi sottostanti per difenderli da ogni possibile insidia che provenga dall’esterno. Eppure, a lei prestiamo una attenzione abbastanza distratta, tranne quando cominciano ad apparire le prime rughe; allora, tutto ad un tratto, ci accorgiamo che la giovinezza e la bellezza non sono eterne, e inizia la nostra lotta per arrestare il tempo.

La pelle racconta molto di noi: dovremmo dunque cercare di proporla al meglio, di mantenerla quanto più a lungo possibile distesa e compatta, luminosa e senza impurità o difetti. La superficie della pelle è di circa 1,65 metri quadrati. Tale valore corrisponde a quello di una persona alta 165 cm e del peso di 60 kg. Tutta la pelle pesa, all`incirca, 5 kg. Si dice -ed è vero- che ognuno di noi ha la pelle che ha ereditato: certe caratteristiche (colore, consistenza, trasparenza, sensibilità) passano dai genitori ai figli. Ma se non possiamo intervenire direttamente per regalarci il tipo di pelle migliore, oggi possiamo tuttavia contare su una scienza cosmetica che ci insegna a riconoscere qual è il nostro tipo di pelle e a prestarle le cure più attente perché si conservi al meglio e per lunghissimo tempo, se non proprio per tutta la vita, sana e soda e senza macchia.

 

Che cosa fa invecchiare la pelle

L’invecchiare è un fenomeno biologico irreversibile, che accomuna tutti. Però la scienza ha fatto in modo che si potesse ritardare tale poco gradito evento. Insegnandoci regole più corrette di vita e predisponendo preparati a difesa. La nostra età si legge sulla pelle: l’età biologica, però, e non è detto che debba necessariamente corrispondere a quella anagrafica. Vi corrisponderà molto meno, quanta maggior cura avremo posto nel non favorire quelli che sono i fattori di invecchiamento. Vediamo di raggrupparli, questi fattori. Sono: errori alimentari (mangiamo male, troppo in fretta, non sempre con nutrimenti ben calibrati, spesso trascurando frutta e verdura, il che comporta carenza di sostanze che fanno bene alla pelle). Seguono errori di igiene di vita (perché siamo sedentari, pigri, perché stiamo troppo a lungo in ambienti chiusi e senza adeguato ricambio d`aria, mentre la pelle ha bisogno di ossigeno, di quello stimolo che deriva dall’attività fisica all’aria aperta).

 

Un posto importante occupano lo stress psico-fisico (perché le tensioni interne, la fatica, lasciano tracce evidenti); le aggressioni dell’ambiente esterno (perché a volte provocano choc nella pelle: vedersi il troppo sole, il vento, il gelo); le cattive abitudini (il fumo, l’alcool); gli errori cosmetici (per insufficiente protezione o per cattiva scelta dei prodotti da usare). Dobbiamo aggiungere, a tutti questi fattori di rischio per l’invecchiamento, anche le malattie della pelle: non vanno mai trascurate, anche quelle che sembrano meno preoccupanti.

Col passare del tempo poi, si verifica un progressivo assottigliamento dell’epidermide, dovuto a una minore rigenerazione cellulare. Abbiamo così una minore quantità di film idrolipidico perché produciamo una minore quantità di sebo. Questo determina ridotta capacità di trattenere l’acqua da parte della pelle, che si presenta dunque disidratata. Con l’età si hanno alterazioni del collagene e dell’elastina: quindi la pelle appare meno sostenuta, meno compatta. Ai tessuti, dal micro-circolo arriva minor nutrimento: ecco che la pelle perde il colore rosato che aveva nella giovinezza. Il sistema melaninico in qualche modo si altera: il risultato sono le brutte macchie senili.

 

Le rughe

Sono dovute ad alterazioni superficiali della pelle, ma sono anche provocate dai ripetuti movimenti dei muscoli mimici che, negli anni, tendono a rilassarsi, bisogna dunque cercare, al di là dell’utilizzo di creme, di proteggere lo strato superficiale della pelle, dai raggi solari e dagli agenti inquinanti, di mantenere i muscoli nel migliore stato di tonicità. Una buona estetista saprà consigliarvi i movimenti migliori (rotazione della testa, movimenti del collo, un certo tipo di massaggio) per ritardare i guasti del tempo, e potrà suggerirvi i cosmetici più adatti per la vostra età e la natura specifica della vostra pelle: starà poi a voi fare in modo che il consiglio venga potenziato, negli effetti, con sane abitudini che si basano su poche ma tassative regole. Le regole delle 3A e delle 2R.

 

Check-up della pelle

Non soltanto la scienza medica è progredita in questi anni; anche, e molto, la scienza cosmetica. Oggi, da una valutazione empirica sul tipo di pelle (secca, grassa, mista) siamo passati, potendo contare su una serie di apparecchiature, alla rilevazione esatta delle caratteristiche personali della pelle, potendone misurare l’esatto Ph (il grado di acidità), valutare la quantità di sebo protettivo e l’idratazione dello strato cutaneo, gli squilibri, il grado di invecchiamento, il fototipo (cioé il modo in cui la pelle risponde all’esposizione ai raggi del sole, a seconda dell’età, del fatto che sia chiara o scura, sottile o robusta, o con pustole, acne, couperose).

Stabilito il tipo di pelle e, dall`esame obiettivo, stabilite anche le diversità tra una zona del volto (ma anche del corpo) e l’altra, si potranno scegliere i cosmetici non in base alla bella confezione o alla pubblicità, ma in rapporto alla necessità.

 

La protezione solare

La smania di prendere la tintarella, di abbronzarsi, a volte spinge a non proteggere adeguatamente la pelle. E’ un gravissimo errore, perché la pelle, così, invecchia anzitempo. Del resto, a darne una dimostrazione sono categorie ben precise di persone: un marinaio, un pescatore, le guide alpine, tanto per fare qualche esempio, hanno spesso proprio per eccessiva esposizione volti colti dal sole, incisi da profondissime rughe. Tutte le creme da giorno di buona qualità, non a caso, contengono, sia pure in dosi molto ridotte, un filtro solare, che accentua sulla pelle l’azione di protezione dagli agenti esterni svolta dalla crema.

 

doposole

Ma l’esposizione diretta al sole impone la scelta di prodotti specifici, il cui grado di protezione va rapportato alla natura e al tipo della pelle, alla sua età, e, anche, all’ambiente (mare o montagna, sole dei tropici o dell’equatore, solleone di luglio o primo sole di primavera).Una esposizione non protetta può dare seri guai alla pelle. E sono guai più gravi degli arrossamenti, le scottature, le ustioni, perché questi inconvenienti più o meno rapidamente si risolvono; ma la disidratazione profonda, ad esempio, le alterazioni del collagene e dell’elastina, non sono così facili da far regredire.

Come non facile (spesso e impossibile) far scomparire le

rughe che per tali alterazioni “da troppo sole” si formano; o le macchie che a “pelle di leopardo” invadono un po’ tutta l’epidermide, deturpandola; o le teleangectasie, le venuzze che caratterizzano la antiestetica couperose.

 

I prodotti antisole

In profumeria, in farmacia, dal droghiere, troviamo antisolari di ogni tipo e qualità. La scelta non è sempre facile. Tuttavia, il buon senso può fare da ottima guida. Però, anche il buon senso non può essere esercitato a dovere se non si è a conoscenza di quello che significano, al di là del termine generico, indice di protezione e filtro. L’indice di protezione di un prodotto solare sta ad indicare il tempo in più che il filtro ci consente di restare al sole senza arrossarci o bruciarci. Se, per esempio, una persona di pelle chiara tende all`eritema dopo 5 minuti di esposizione, mentre una di pelle scura sa di potervi restare dieci, un filtro a fattore 5, poniamo, consentirà alla prima una esposizione di 25 (5 X 5 : 25) minuti; alla seconda, di 50 (5 x 10 = 50). Allo scadere di questo tempo, o ci si allontana dal sole o si ripete la protezione con la crema, il gel, l’olio o altro prodotto.

Durante il bagno, con l’acqua il filtro se ne va. Bisogna ridursi il protettivo anche se ci si deterge il sudore. Quindi, non si creda che il filtro protegga da tutti i raggi nocivi: protegge dagli UVB eritematogeni.

 

Ecco allora altre utili indicazioni: eliminare gli UVB significa risparmiarsi scottature, e significa avere in tempi rapidi una bella abbronzatura. Ma gli antisolari ad azione anti UVB, non proteggono la pelle (in particolare se delicata) da altri raggi nocivi. Quindi, per costoro, andranno molto meglio i protettivi filtri UVB+UVA, che assorbono anche una parte degli Uva. Certo, danno abbronzatura meno evidente e più graduale. Esistono anche creme a protezione totale: non fanno passare nessun tipo di raggio UV e sono da considerarsi anti invecchiamento. Ma anche anti tintarella.

 

I doposole

Dopo essersi esposti al sole (ma anche dopo aver fatto una bella seduta dall’estetista con la “lampada”, giusto per non partire “con il colore di città”), è sempre consigliabile diremmo anzi necessario- restituire alla pelle l’idratazione perduta col calore. I prodotti doposole hanno azione lenitiva, disarrossante, decongestionante, idratante.

Quindi, sono indispensabili, tanto più se la pelle (per l’età o per altro motivo) non e più fresca e tende ad essere secca oppure tende alla desquamazione. Sono molto importanti anche altre due cose: bere molta acqua per mantenere l’idratazione interna; usare per la pulizia, prima di esporsi ai raggi del sole (del “lettino” o all’aria aperta) prodotti detergenti non aggressivi.

 

TRE “A” DUE “R”

Acqua, aria, alimentazione; riposo, regolarità intestinale. Chi ricorda questi punti, non avrà certo a pentirsene. L’acqua mantiene l’idratazione interna, favorisce la bellezza della cute. Dice un famoso internista, il professor Mario Mancini, dell’Università di Napoli, che noi siamo “come una pianta”, come lei necessitiamo di irrorazione. L’acqua, peraltro, libera dalle scorie tutto l’organismo. Quindi, bevete, bevete, bevete, un bicchiere d’acqua, fredda o tiepida al mattino, magari con qualche goccia di limone. E, nell’arco della giornata, altra acqua, per depurare l’organismo. Aria: respiratene, quando possibile, di non inquinata, magari associando un po’ di movimento (passeggiate, camminate).

Alimentazione: cancellate dai vostri programmi diete cervelloti che, a volta fanno “rinsecchire”, ma più spesso fanno imbruttire. Cercate di restare nel peso-ideale assumendo con equilibrio cibi di ogni genere. Riposo: il riposo favorisce la distensione dei muscoli e il recupero di energie fisiche e psichiche che si riflettono sulla pelle, sul colorito. Regolarità intestinale: è di importanza fondamentale, perché altrimenti si accumulano scorie che fanno perdere luminosità alla pelle.

 

TINTARELLA MA CON GIUDIZIO

Cominciano le belle giornate, iniziamo le scampagnate, le gite, magari si ha anche la fortuna di potersi concedere un bel viaggetto. Anche di pochi giorni, quanto basta per poter far morire di rabbia gli invidiosi, esibendo il colorito-vacanze. Ma come ottenerlo senza danno? Ricordando, per prima cosa, che l’abbronzatura è una difesa della pelle dagli agenti esterni. Una difesa comunque insufficiente, se si va in Paesi molto caldi e col sole che davvero brucia; ma insufficiente anche se ci si reca, in località più temperate, e però si sta molto all’aria aperta, immobili come lucertole a godersi il tepore. Allora, che fare? Premesso che la saggezza non indica “mai” di restare per ore al sole, ma suggerisce di esporvisi in maniera man mano graduale, armatevi almeno di un bel po’ di creme protettive; così potrete utilizzarle in luoghi o in ore diverse, a seconda della diversa intensità dei raggi UVB, quelli che agiscono superficialmente e danno eritema, o UVA, quelli che stimolano la produzione di melanina, ma, anche, penetrano in profondità nel derma, dove provocano alterazione nelle fibre di collagene e di elastina.

Una raccomandazione: se avete pelle fragile, chiara, delicata, magari con couperose, mettete da parte l’idea di voler sembrare etiope o hawayana nell’arco di cinque-sei giorni. ll discorso vale anche per chiunque abbia pelle “robusta”. Come dice il proverbio, “ll troppo stroppia”, perfino quando riguarda il sole.

Condividi l'articolo

Ultimi articoli

Designed by meravigliä | Copyright © 2024 ISSA Europe. Tutti i diritti sono riservati.