FIVET E ATTIVITA’ FISICA G.G (Lecco)
“…MI HANNO CONSIGLIATO RIPOSO ASSOLUTO DOPO IL TRASFERIMENTO DELL’EMBRIONE…”
Come dice un vecchio detto, un po’ di riposo non fa mai male e consigliare il riposo diciamo che fa parte della forma mentis di tutti noi e anche dei medici: si basa sul concetto del “non si sa mai” e quindi lo hanno consigliato anche a lei che si è sottoposta alla FIVET, fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione.
La metodologia, assai complessa, viene svolta in ambienti superspecialistici e non comporta stress muscolo-articolari di alcun genere: è pur vero che quasi sempre è accompagnata dall’assunzione di dosi precise di ormoni, ma il movimento sembra proprio non intervenire nello scadenzario dei tempi di esecuzione.
Leggendo la letteratura e sentito il collega specialista, per quanto concerne il transfer embrionario non vi è nessuna evidenza scientifica che l’assoluto riposo sia di una qualche utilità.
Anzi, alcuni lavori, mi venivano citati, adombrano addirittura che il riposo a letto dopo il transfer possa ridurre le possibilità di successo di tale metodologia.
ACNE E ALIMENTAZIONE T.R. (Gorizia)
“L’ACNE E’ CAUSATA DA CATTIVA ALIMENTAZIONE E MIGLIORATA DALL’ESERCIZIO FISICO?”
L’acne è una malattia infiammatoria cronica che interessa prevalentemente i giovani, senza grandi differenze tra i due sessi. Una meta-analisi condotta su 150 studi ha confermato il maggior rischio di insorgenza o peggioramento dell’acne con diete ricche di cibi ad alto contenuto glucidico o di grassi.
Nonostante non sia stata compresa appieno l’origine dell’acne, una dieta corretta, tipo quella mediterranea, è sicuramente quella da consigliare.
L’attività fisica può in certi casi peggiorare temporaneamente l’aspetto acneico per la sudorazione e la vasodilatazione periferica derivante dall’esercizio, ma non vi sono dati concreti che definiscano l’effetto dell’esercizio fisico sulla cute acneica.
È evidente che dopo una seduta di allenamento ci sia una opportuna detersione della pelle utilizzando i prodotti che sicuramente il dermatologo avrà saputo consigliare.
Vale sempre il detto della nonna: non schiacciare mai i brufoli e i punti neri!
BRONCHITE CRONICA ED ESERCIZIO FISICO V.S. (Catania)
“…QUANTO INCIDE LA BRONCHITE CRONICA SULL’ATTIVITA’ FISICA? E CI SONO NUOVE TERAPIE?”
Nihil novi sub sole, purtroppo. La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è fortemente influenzata dall’attività fisica perché direttamente legata alla capacità di ossigenazione periferica e va monitorata utilizzando un semplice saturimetro. Non bisogna dimenticare l’età di chi ne soffre e le eventuali complicanze quali l’enfisema e le bronchiectasie.
Numerosi lavori di letteratura hanno dimostrato che un’attività fisica costante moderata ha la capacità di migliorare la sintomatologia ma la scheda di allenamento deve essere assolutamente concordata tra medico e Personal Trainer.
La terapia si fonda essenzialmente sui broncodilatatori per via inalatoria, associati a steroidi in base alla gravità della malattia.
È necessario utilizzare l’attività preventiva tramite la vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica, non sottovalutando mai eventuali riacutizzazioni.
Fondamentale è smettere di fumare e reidratarsi abbondantemente per rendere le secrezioni mucose più fluide e meno tenaci.
a cura di Silvano Busin – Direttore Scientifico Issa Europe già Direttore Riabilitazione Specialistica, Ospedale Sacco, Milano | Docente Corso Laurea in Fisioterapia, Università degli Studi, Milano
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