I problemi neuro-muscolo-scheletrici che possono provocare una disfunzione della statica e della dinamica del corpo sono spesso riconducibili a disordini della funzione dell’articolazione temporo-mandibolare (A.T.M.).

L’A.T.M. è un’articolazione complessa denominata diartrosi doppia che rende possibili i movimenti della mandibola rispetto al cranio e i conseguenti rapporti fra le due arcate dentarie durante la masticazione, la fonazione, la deglutizione, la respirazione, ecc.

 

Tra le due superfici ossee che compongono l’articolazione e interposto un disco articolare fibro-cartilagineo alla cui posizione è legata parte del benessere o della patologia articolare.

Bisogna considerare che la posizione della mandibola rispetto al mascellare superiore, quindi rispetto al cranio, è influenzata dalla postura del capo, determinata a sua volta dal tratto cervicale della colonna vertebrale su cui esso poggia, sostenuto da un complicato apparato neuro osteo-muscolare.

Alla luce di questi concetti consideriamo non più i vari apparati (respiratorio, masticatorio, visivo, ecc.) come singole entità, ma il sistema cervico-cranio-mandibolare come unità biomeccanica funzionale.

 

Quando i rapporti scheletrici e dentali fra il mascellare superiore e la mandibola non sono in condizioni di equilibrio reciproco da un punto di vista funzionale ne deriva un quadro clinico definito malocclusioni, più ampiamente, disgnazia, le cui conseguenze si riverberano all’A.T.M., alla postura cervico-cranio-mandibolare e alla postura corporea generale.

 

Si è potuto così verificare la frequente presenza di problematiche posturali nei soggetti portatori di malocclusioni che esitano tutte in una scorretta posizione mandibolare.

Il risultato si traduce, per successive abnormi reazioni da parte dell’organismo in parti sottostanti la colonna vertebrale, in movimenti inconsci in avanti e di lato del capo da compenso cervicale, aumento di tensione di muscoli del collo, della faccia e della schiena.

A livello dentale il meccanismo disfunzionale e legato alla mancata integrità delle arcate dentarie.

Tutte le mutilazioni, siano esse da mancanza congenita di denti, da estrazioni o traumatiche, innescano schemi compensatori e di adattamento cui tutto l’apparato masticatorio va incontro.

 

Anche alterazioni funzionali del rapporto interdentale come carie profonde, restauri inadeguati, innescano lo stesso ciclo che si riverbera all’A.T.M. con variazioni articolari, asimmetrie, il cui aspetto clinico più eclatante è la comparsa di rumori articolari tipo “click” all’apertura e alla chiusura della bocca, spesso, ma non necessariamente accompagnati da dolori. Inoltre se consideriamo che la postura eretta fisiologica, ovvero bilanciata in modo tale che il peso venga sostenuto prevalentemente da strutture ossee, viene alterata da situazioni di squilibrio maxillo-facciali, risulta semplice comprendere come tutto ciò possa esitare in alterazioni posturali che definiamo discendenti, tipo scoliosi o dolori cervicali, sublussazioni vertebrali, disfunzioni muscolari o cefalee persistenti.

 

Possibilità terapeutiche

Ogni situazione caratterizzata da dolori facciali, cefalea, dolori cervicali, riduzione della capacità di apertura della bocca, deve essere valutata anche da un punto di vista generale, tenendo conto degli squilibri provocati da disfunzioni cervico-cranio-mandibolari.

Dal lato terapeutico, l’obiettivo ultimo, oltre al ristabilimento delle arcate dentarie e delle basi ossee soprastanti, deve mirare anche ad ottenere uno stato di rilassamento muscolare alla luce di notevoli influenze psichiche su tali disturbi.

 

L’uso di tecniche come il bio-feed back ed il training autogeno, hanno dimostrato notevole utilità senza fare ricorso a farmaci la cui azione è solo sintomatica in tali casi.

Sono inoltre consigliabili una serie di pratiche psico-fisico-muscolari miranti all’autoeducazione muscolare in seguito alle quali il soggetto apprende una corretta posizione di riposo cranio-mandibolare e previene o corregge abnormi funzioni come il digrignamento dei denti.

 

Il completamento logico della rieducazione posturale è il controllo dell’ambiente in cui si muove ed opera il soggetto in modo da facilitare e perfezionare l’abitudine alla postura corretta.

Il problema che si pone nel bambino è l’adattamento alla posizione scolastica, per l’adulto è la posizione di lavoro. Fanno inoltre parte dell’igiene posturale un insieme di norme di vita quali l’alimentazione, il sonno, il tempo libero con particolare riferimento alle attività sportive.

 

Pertanto ogni disturbo sopra accennato, quindi sia di tipo “dolori cranio-facciali” sia di tipo posturale (mal di schiena ecc.) o di tipo cefalgico, deve essere valutato oltre che da un punto di vista generale (ortopedico, fisiatrico ecc.), anche da un’ottica odontoiatrica o meglio stomatognatica; e la terapia deve essere globale, ovvero mirante alla rieducazione e riabilitazione completa dell’equilibrio del sistema osteo-neuro-muscolare.

Le malattie che colpiscono il cavo orale e le strutture ossee e muscolari circostanti non portano conseguenze solo locali, ma si riverseranno anche ad altri apparati causando disturbi generali. Approfonditi controlli specialistici e norme igieniche di vita appropriate sono la base per prevenire tali disturbi.



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