Lo stress è vissuto in modo molto variabile da un individuo all’altro, a seconda della permeabilità di ciascuno. Lo stress può essere esogeno (rumore insopportabile, inquinamento chimico o elettromagnetico, ritmi di vita frenetici, informazioni continue che provocano ansia, ecc.) o endogeno (lutto, conflitti, dolore, esami, ecc.). Anche una carenza metabolica è una fonte di stress endogeno. Il magnesio, proprio perché prezioso nei casi di stress, è il primo a venir meno quando questo stato diventa cronico e, ancor più, in una fase di esaurimento. Lo stress psicologico, o stress cronico, e l’immunità sono ovviamente collegati. Questo tipo di stress influisce sull’immunità, sia immediata (innata) che ritardata (adattiva). Ancora più sorprendentemente, gli studi dimostrano che sotto stress eccessivo, il corpo au- menta la produzione di globuli bianchi attivi, cellule molto più produttive che possono danneggiare i tessuti sani. Si ritiene che questo stress ossidativo quadruplichi il numero di cellule immunitarie nel sangue, una risposta infiammatoria che ricorda un battaglione di vigili del fuoco che appicca diversi incendi per spegnerne uno solo!
Gli scienziati hanno cercato di capire il meccanismo degli ormoni dello stress (adrenalina e norepinefrina), i cui recettori si trovano sulla superficie delle cellule immunitarie. In caso di stress psicologico o cronico, una sovrastimolazione di questi recettori sarebbe responsabile dell’indebolimento del sistema immunitario, paralizzando la catena di produzione delle molecole chiamate citochine. Senza questi recettori, dove gli ormoni dello stress di solito si legano, viene bloccata la risposta di alcune cellule immunitarie (Natural Killer). In definitiva, la ricer- ca conferma i dati clinicamente osservati: il nostro organismo non è progettato per essere in uno stato di allerta continua. L’esercizio regolare ad intensità moderata rafforza il sistema immunitario, ma intenso è tutta un’altra storia. L’esercizio massimale breve – come può essere un allenamento insolitamente intenso – può indebolire temporaneamente il sistema immunitario e aumentare il rischio di raffreddore e influenza. Uno studio condotto dalla National Yang-Ming University School of Medicine di Taiwan ha dimostrato che una seduta intensa di endurance (85% di massimo sforzo per 30 minuti) arrestava la funzione del sistema immunitario, distruggeva alcuni globuli bianchi e minacciava di infiammazione tutto il corpo per la durata di circa 72 ore. Lo scopo di un allenamento è di mettere il corpo sotto stress in modo che questo si adatti migliorandone la funzione. Il fitness non migliora se non si lavora abbastanza pesantemente, però ci si ammala o ci si fa male se si esagera. Il volume e l’intensità ideali variano per ciascun bodybuilder. Per ottenere i migliori risultati, bisogna impegnarsi duramente per quanto si riesce senza farsi male o ammalarsi e non bisogna dimenticare che il giusto riposo e i tempi di recupero devono far parte del proprio piano di allenamento.
Bibliografia
Tuan TC, Hsu TG, Fong MC, Hsu CF, Tsai KKC, Lee CY, Kong CW. Deleterious effects of short-term, high-intensity exercise on immune function: evidence from leucocyte mitochondrial alterations and apoptosis. British Journal Sports Medicine 2008 Jan;42(1):11-5.