“Cos’è il sonno? A cosa serve? Quante ore è corretto dormire e come cambia nel tempo?
Cosa fare e cosa evitare per migliorarlo?“
Un terzo della vita la passiamo dormendo e gli altri due terzi sono influenzati da come si è dormito. Sempre più persone oggi dormono male, non riposano bene e si svegliano più stanche di quando sono andate a letto.
La buona notizia è che anche chi non è sonnologo, può porsi alcune domande e attivare azioni per migliorare il proprio sonno e la propria vita.
Il sonno è alla base dei bisogni fisiologici, così come il bere e il mangiare, evidenziati nello studio di Abraham Maslow ed elaborati graficamente nella sua famosa piramide del 1954 da cui si evince che nella gerarchia dei bisogni ogni individuo non può “evolvere” a un livello superiore fino a quando non ha soddisfatto in pieno quelli corrispondenti al livello in cui si trova.
Il sonno, così come movimento e alimentazione, è una funzione fondamentale a tutte le età al punto tale che è verificata l’equazione esistente tra buon sonno e longevità, infatti si vive più a lungo se si conduce una vita sana ed equilibrata tra energie spese e recupero delle stesse, con un ciclo circadiano in armonia, soprattutto nel ciclo sonno/veglia.
Vediamo gli aspetti cruciali di Morfeo per fascia di età:
•BAMBINO: l’infanzia è forse la fase più delicata, perché ciò che il bambino impara rispetto al sonno lo accompagnerà per tutta la vita; la famiglia in cui cresce e vive – con le proprie abitudini sul sonno – lo influenzano, così come il dover imparare a dormire da solo e le crescenti responsabilità legate alla scuola.
•ADOLESCENTE: l’adolescenza è il momento della vita in cui si è “quasi adulti”, in cui si sperimentano tutte le agitazioni della pubertà e tutto l’evolversi velocissimo dei nuovi interessi, si è stimolati dal mondo digitale e dal conseguente un accesso praticamente illimitato ad altre culture, ai social network e alla Rete.
•UOMO ADULTO: con tutte le responsabilità economico-familiari, generalmente soffre d’insonnia da stress, afflitto dal russare (disturbo che si ripercuote anche sulla compagna che gli dorme affianco) e con l’ansia da prestazione sessuale. La robusta struttura corporea dell’uomo deve trovare nel sistema letto un’adeguata risposta, che deve variare nel tempo all’aumentare dell’età perché, più l’uomo invecchia, più la struttura corporea si irrigidisce.
•DONNA ADULTA: single o in coppia, si misura mensilmente variazioni fisiche sin dall’arrivo delle mestruazioni e della sindrome premestruale, affrontando la gravidanza, il periodo post parto e la menopausa. Pur essendo la donna meno rigida strutturalmente rispetto all’uomo, la zona lombare femminile necessita di un adeguato piano di appoggio nel momento del sonno: un sistema letto che tenga conto delle variazioni ormonali mensili, che hanno riflessi sia sul suo sonno sia sulla fisiologia del suo corpo.
Durante la gravidanza, inoltre, il corpo e in particolare la schiena vengono sollecitati per via dell’aumento di peso;
la menopausa, infine, con la sospensione del ciclo ormonale, comporta l’irrigidimento strutturale del fisico.
•ADULTO IN GENERALE: spesso non rinuncia alla tecnologia neanche in camera da letto (computer, smartphone, wi-fi , televisore), è stressato, lavora su turni o durante la notte; per la propria professione è costretto, magari, a spostarsi per ore in auto o in aereo. Tutti fattori che stravolgono i normali ritmi di sonno/ veglia.
•ANZIANO: con l’avanzare dell’età si riduce il numero di ore di sonno continuato e gli anziani introducono il sonnellino pomeridiano. Oltre all’età, il modo di dormire e le sue dinamiche sono influenzati anche dalla costituzione fisica, considerata in termini di peso, altezza, conformazione del corpo. Sonno e fisicità vanno di pari passo, condizionandosi l’un l’altra.
Il RAPPORTO PESO/ALTEZZA e la sua variazione nel tempo sono molto importanti per la qualità della notte.
Se l’allenamento viene effettuato la sera, sarà seguito da una lauta cena consumata però sul tardi, e anche questo è un’abitudine sconsigliata: il pasto serale dovrebbe essere consumato almeno tre ore prima di dormire, altrimenti non favorisce il riposo.
Il personal trainer segue i propri clienti nell’allenamento in modo ineccepibile e professionale, nell’alimentazione e nell’integrazione, ma provi a non farli dormire due giorni! Parliamo di recupero, grande recupero e super-recupero. Da qui si parte per comprendere l’influenza che ha il buon dormire sulla performance atletica: un “protocollo del grande recupero” permette di allungare le fasi di sonno profondo ottenendo di svegliarsi più carichi a parità di ore dormite, oppure di ottenere di dormire meno ore – potendosi allenare di più – visto il rendimento elevato del riposo notturno.
Non si tratta pertanto solo del riposo tra una sessione di allenamento e l’altra, ma anche del sonno.
Ancor più se i tratta di gare e professionisti del mondo dello sport. Attraverso la conoscenza del sonno è ottenibile un circolo virtuoso tra i Personal Trainers e i loro clienti: migliorando il grande recupero degli atleti seguiti, migliorano i loro risultati e i risultati dei Personal Trainers, la loro autorevolezza e la stima nei loro confronti.
Al risveglio Lo stato fisico e mentale è in grado di influenzare tutto il corso della giornata. Un rituale del risveglio, la creazione di una “routine del benessere” da applicare appena aperti gli occhi, può essere di aiuto nell’avviare la giornata nel migliore dei modi e con la carica utile per affrontarne tutti gli impegni che ci aspettano. Ci si dovrebbe svegliare sempre allo stesso orario e anche qualche minuto prima della reale alzata dal letto, in modo da avere il tempo di aprire gli occhi e abituarsi alla luce che filtra dalle finestre; una volta in piedi puoi dedicarsi ad attivare la mente e il corpo con qualche semplice esercizio fisico di stretching.
Dormire male, non dormire abbastanza o non dormire in modo pieno e rigenerante accorcia la vita. Ogni persona è unica, con la sua conformazione fisica, la sua mentalità e carattere; e allo stesso modo è unico il suo modo di dormire, anche in termini di esigenza di numero di ore di sonno. Assecondare in modo naturale i cicli circadiani di dormi/veglia è la risposta comune, facendo attenzione che oltre alla quantità di sonno sia presente la qualità dello stesso.
Il sonno è un fattore estremamente importante per la salute perché dormire meglio fa ammalare di meno, le difese immunitarie sono migliori; viceversa, dormire poco o male fa vivere giornate in cui si è più infelici e di pessimo umore, influenzandole anche psicologicamente, oltre che fisicamente. Del numero di ore di sonno e della longevità si è occupato uno studio dell’University of Warwick (Inghilterra), dal quale è emerso che le persone
che dormono meno di sei ore per notte hanno il 12% di probabilità di morire prima dei 65 anni rispetto a coloro che ne dormono dalle sei alle otto.
In conclusione, la tua vita dipende da te, dalle tue scelte, dalle tue decisioni, dalle tue azioni. Decidi adesso di vivere meglio, di dormire meglio, di svegliarti al mattino col sorriso, guardandoti allo specchio e vivendo il nuovo giorno che ti aspetta nella tua forma e nel stato mentale migliori! Decidi adesso di adottare abitudini e comportamenti che arricchiranno per sempre la tua esistenza e quella dei tuoi cari perché “Se tutti dormissimo meglio e riposassimo meglio, il mondo starebbe meglio e sarebbe un posto migliore”.
Ti aspetto sul sito
www.lorisbonamassa.com e… SOGNI D’ORO!
di Loris Bonamassa – Dormiflex
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