Un fisico formato velista

Quando all’inizio degli anni 50 fu redatto il primo “Manuale dell’allievo” non era assolutamente pensabile che lo sport della vela potesse raggiungere valori così alti come dimostra il livello di diffusione dei partecipanti alle regate e il tecnicismo delle imbarcazioni olimpioniche o quella della Coppa America. La vela e l’acqua insegnano senso della disciplina e spirito di sacrificio, temperano il carattere e riaccostano alla natura.

 

Lo sport della vela alle soglie del 2000 ha mantenuto, però, queste caratteristiche di fondo rispetto alle sue origini. Andare in barca, oggi, richiede, infatti, una preparazione completa paragonabile a quella degli sport più evoluti. Per andare in barca a vela è necessario conoscere la sequenza dei gesti tecnici, le caratteristiche dell’imbarcazione utilizzata, il senso tattico e le regole di regata unite ad una preparazione fisica specifica.
Lo sport della vela è attività svolta per il 90 per cento in aerobiosi e per il 10 per cento in anaerobiosi. E’ necessario, quindi, sviluppare la resistenza veloce, l’atto esplosivo al quale molto spesso si ricorre durante la regata.

 

L’allenamento alla resistenza abitua l’organismo a sopportare la stanchezza che si manifesta durante una prolungata permanenza in mare per regate e allenamenti. Questo allenamento comprende una corsa di medio impegno di 30 minuti da ripetersi almeno tre volte alla settimana.
In palestra, invece, si deve rinforzare la muscolatura e l’agilità e prevenire, con appropriati esercizi, eventuali inconvenienti che una prolungata ed intensa attività fisica può provocare alla colonna vertebrale (punto debole della maggior parte dei velisti). Particolare attenzione andrà, quindi, rivolta al potenziamento della fascia dorso-addominale per poter assumere posizioni corrette evitando eccessivi inarcamenti ed eccessive spinte anteroposteriori del bacino. Contemporaneamente, si dovranno mobilizzare le articolazioni del tratto lombare.

 

Data la tendenza ad accentuare la cifosi dorsale e a portare le spalle in avanti, è necessario un intenso lavoro rivolto al potenziamento di tutta la muscolatura del dorso. Infine, non va trascurato tratto cervicale della colonna vertebrale. Mantenere prolungate contrazioni, in particolare dei muscoli della parte posteriore del collo, può contribuire all’aumento naturale cifosi (curva in avanti) ed alla perdita della giusta ampiezza articolare. Da non trascurare, quindi, un lavoro mirato alla ricerca della mobilità in tutte le direzioni. Gli esercizi di rafforzamento verranno eseguiti con carico leggero e con un alto numero di ripetizioni, per migliorare più che la forza assoluta la forza resistente.

 

Gli esercizi si alternano in modo da impiegare i vari gruppi muscolari onde evitare un eccessivo affaticamento locale. Di fondamentale importanza sarà l’allenamento alla destrezza che permetterà un miglioramento della coordinazione motoria e dell’adattamento al variare delle situazioni.
Un’elevata coordinazione e destrezza favoriscono la decontrazione, allontanando la soglia della fatica e rendendo il movimento più economico. Un esempio di esercitazione di questo tipo è un percorso con piccoli ostacoli (capovolte, volteggi, sottopassaggi rapidi con ripetuti cambiamenti di direzione) da effettuare in velocità.
L’istruttore, per rendere ancora più interessante l’esercizio, registrerà il tempo impiegato, notando l’entità dei miglioramenti nelle prove successive. Questo esercizio ha, inoltre, la funzione di migliorare l’equilibrio, altra grande prerogativa di un buon velista. Le uscite in barca sostituiscono in parte la preparazione fisica che viene svolta in maggior misura nel periodo invernale, ma che va continuata per tutta la stagione velica per mantenere lo stato di forma: utili sono periodi di richiamo a massimo carico di lavoro un mese prima del periodo in cui si vuole raggiungere l’apice della preparazione.

 

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Per un’ottimale e mirata preparazione allo sport della vela è necessario frequentare una buona palestra, mentre per conoscere il variopinto mondo della vela, per diventare, un giorno, il nuovo Paul Cayard e sognare le mitiche regate del Moro di Venezia ci si può avvicinare ad una delle 427 scuole di vela italiane riconosciute dalla Federazione Italiana Vela: un nome tra tutte è L’Associazione Nautica Sebina (030/985196) sul lago d’Iseo patria di Giorgio Zuccoli pluriolimpionico di vela vincitore della mitica Centomiglia `93, di Daniele Cassinari dominatore della Coppa dei Campioni ’93 e dei “Terribili Ragazzi” Luca Bursic e Mario Ziliani rispettivamente I e II ai Campionati italiani Cadetti ’93 (under 12) e Juniores ’93 (under 15).

 

Buon vento a tutti!!!

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