Fra i molteplici aspetti dell’essere, l’uomo è arrivato a riconoscere un canone estetico, quale espressione del concetto dell’ideale estetico, del “bello”; è un canone anatomico, morfologico, peraltro collegato a quello estetico che definisce il concetto di norma, di normalità.

Il “bello” è una sensazione emotiva, gradevole, una percezione che produce piacere; e quindi qualcosa che si estrinseca a livello emozionale come piacevole.

I criteri in base ai quali avviene questa identificazione sono in parte individuali e quindi legati intimamente al soggetto e alle sue esperienze ed in parte frutto delle sue peculiarità etniche e socioculturali.

D’altro canto vi sono comuni fattori universali, modulati da fattori individuali che consentono l`identificazione di forme o di tratti che tutti giudichiamo belli, riconoscendo come comune denominatore l’armonia morfologica e funzionale.

 

Il canone estetico attuale affonda le sue radici nelle origini della civiltà occidentale. L`arte statuaria greca ha dettato i criteri della bellezza secondo canoni divenuti classici.

Se l’armonia dei tratti rappresenta la nozione più importante nell’estetica del viso, in realtà essa non può essere disgiunta dalla funzione. Cosi nel terzo inferiore della faccia, che comprende il mascellare superiore e la mandibola, l’armonia della struttura e fattore determinante per la funzionalità dell’apparato masticatorio che si esplica nella morfologia e nella dimensione armonica delle arcate dentarie, nella posizione spaziale delle basi ossee mascellari, nell’equilibrio neuromuscolare dei tessuti molli (guance, labbra, muscoli masticatori ecc.). La “bellezza” non è però solo frutto di regole armoniche, ma anche di equilibrio delle proporzioni.

 

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É norma biologica che in natura ogni singolo individuo si differenzi dagli altri in un’infinita gamma di varietà morfologiche. Riconosciuta l’importanza del fattore variabilità, la scienza ha mirato a individuare quello che è considerato anatomicamente normale, riconoscendo le varie individualità in tipologie facciali dalle caratteristiche ben definite.

Il concetto di bellezza facciale sembra derivare da tre elementi: la forma, la superficie, l’espressione. Lo scheletro determina la sua influenza sulla morfologia esterna cioè sul profilo cutaneo e, quindi, sull’armonia facciale intesa come un andamento regolare e aggraziato delle diverse parti del profilo.

 

La distribuzione dei volumi secondo armoniche proporzioni verticali, sagittali e trasversali è un fattore importante di bellezza. L’espressione del viso ha la sua importanza nel determinare manifestazioni e comunicazioni di uno stato d’animo suscitando emozioni piacevoli. ln definitiva, armonia, regolarità, proporzionalità ed equilibrio reciproco tra le varie parti sono elementi fondamentali del profilo di un volto in cui ha il massimo risalto lo splendore degli occhi, delle labbra e dei denti.

 

La variabilità dei modelli facciali è stata oggetto di studi approfonditi da parte di numerosi ricercatori ed attualmente sono riconosciute tre categorie di tipi facciali:

 

  • Mesofacciale (normale) che raggruppa il 70 per cento dei soggetti i quali sono caratterizzati da un equilibrio armonico delle componenti verticali, orizzontali e del profilo della faccia e rientrano nella cosiddetta “norma ideale”.
  • Brachifacciale (faccia corta) che presenta riduzioni talora marcate della componente verticale della faccia. Presentano una muscolatura facciale molto forte e spesso sono presenti alterazioni dentarie e scheletriche rappresentate dal “morso profondo” ovvero un`eccessiva “copertura” dei denti superiori rispettoagli inferiori; il profilo facciale e spesso diritto o concavo e anche la costituzione fisica e spesso brevilinea.
  • Dolicofacciale (faccia lunga) che presenta forti aumenti della dimensione verticale della faccia a scapito della dimensione trasversale; è caratterizzato da una muscolatura facciale e corporea debole, presenta spesso la mandibola arretrata rispetto alle altre porzioni della faccia (profilo convesso), inoltre molto frequentemente è il tipico respiratore orale (respira a bocca aperta, presenta narici strette, spesso aloni bluastri nel contorno degli occhi, e va incontro di frequente ad infezioni delle vie aeree superiori (come faringiti, tonsilliti, tracheiti ecc.)

 

Lo studio della morfologia normale, e quindi analisi di tutte le possibili alterazioni, eseguito con metodiche radiografiche, fotografiche, cliniche ecc., ha portato a mettere in rilievo le cause che possono deviare il normale sviluppo di un volto armonico e funzionalmente equilibrato e le cause che possono portare a squilibri estetici e funzionali in soggetti a sviluppo ultimato.

Le riflessioni sull’evoluzione biologica e le più recenti acquisizioni hanno messo in rilievo i numerosi benefici che un individuo, soprattutto se in fase di crescita, può ottenere da terapie che mirano al riequilibrio delle funzioni muscolari nel rispetto del biotipo individuale.

Inoltre l’importanza sociale dell’estetica è di fatto aumentata, in un’epoca in cui la civiltà dell’immagine è dotata di numerosi mezzi per far pervenire i suoi messaggi espliciti e i suoi condizionamenti subliminali.



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