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Le strutture sportive in Italia rappresentano un elemento essenziale per la promozione dell’attività fisica e dello sport a ogni livello. Il Rapporto Sport 2024 fornisce un quadro aggiornato sullo stato degli impianti sportivi (oltre che dello sport in generale nel nostro Paese), sul grado di investimento e sull’impatto economico dei soggetti privati, in particolare dei club sportivi, che svolgono un ruolo trainante per il comparto.
Club privati: protagonisti nel sistema di strutture sportive in Italia
Nel settore privato sono inclusi dai gestori di grandi impianti ai singoli atleti e professionisti del settore. In questa ampia fascia di realtà spiccano i club sportivi privati. Questi ultimi costituiscono il segmento economicamente più rilevante del comparto sportivo in Italia.
Nel 2022, le 1.854 imprese attive nell’ambito dei club sportivi privati hanno registrato un fatturato pari a 1,219 miliardi di euro e rappresentano il principale contributo al valore aggiunto del comparto privato, con una quota stimata pari al 56,3% del totale. Si tratta del segmento economicamente più rilevante dell’intera branca delle attività sportive private (ossia gestori di impianti e organizzatori di altre attività).
Tali club si distinguono anche per alti livelli di produttività: 202.144 euro di valore aggiunto per occupato e 129,6 euro per ora lavorata. Tali risultati sono legati anche all’efficienza organizzativa derivante dall’esternalizzazione di alcuni servizi.
Nonostante la solidità dei club sportivi, nel 2022 si registra un calo complessivo degli investimenti nel settore privato pari al -52,4%. Tuttavia, questo dato è interamente attribuibile alle palestre, che mediamente hanno ridotto i propri investimenti.
I club sportivi, al contrario, hanno mantenuto una forte propensione all’investimento.
Evoluzione e sfide post-pandemia
Tra il 2019 e il 2022, il numero di club sportivi privati è cresciuto del 12,6%, mentre gli investimenti sono aumentati del 41%.
Tuttavia, il comparto ha subito una contrazione nel fatturato (-5,1%) e nel valore aggiunto (-17,1%) rispetto al periodo pre-pandemico, segno di una difficoltà nel recuperare i margini economici pur mantenendo una base strutturale in espansione.
È significativo osservare che le imprese attive nella gestione degli impianti sportivi registrano risultati economici ben superiori rispetto alle palestre, sia per quanto riguarda il fatturato, sia per il valore aggiunto prodotto (381 milioni contro 175 milioni), pur contando un numero di imprese pressoché analogo (circa 3.400).
Nel solo 2022, queste aziende hanno investito 80 milioni di euro in beni materiali, mentre gli investimenti delle palestre si sono fermati a 15 milioni. Entrambe le categorie, tuttavia, si distinguono per livelli di produttività tra i più bassi del comparto, sia per addetto sia per ora lavorata.
D’altra parte, le palestre hanno avuto un recupero di fatturato importante dopo la forte crisi degli anni precedenti (+76%).
Investimenti in Italia in strutture sportive
Nel 2023 gli investimenti destinati alle strutture sportive in Italia hanno raggiunto quasi 1 miliardo di euro, segnando un aumento del 69% rispetto al 2021. La maggioranza dei progetti (circa il 90%) ha riguardato interventi sotto i 500.000 euro, evidenziando una forte spinta verso iniziative di piccola e media entità. Questi investimenti rappresentano il 6,3% del totale degli investimenti comunali, confermando l’importanza crescente delle infrastrutture sportive nel quadro della spesa pubblica locale.
Anche nel primo semestre del 204 si sono rilevati incrementi a doppia cifra per gli stanziamenti di budget in questo settore che però hanno numeri assoluti di spesa ancora inferiori a quelli del 2019.
Il Sud Italia continua ad avere un numero di strutture sottodimensionato rispetto alla popolazione. Mentre il Nord è promotore di oltre il 40% dei nuovi progetti avviati.
Il settore sportivo nel suo complesso ha impiegato, nel 2022, 412.479 addetti, con un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’occupazione resta leggermente inferiore rispetto ai livelli pre-pandemici.
L’impegno privato
Accanto alla spesa pubblica, anche i soggetti privati, in particolare i club sportivi, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo delle strutture sportive in Italia. Nel 2022, i club sportivi privati hanno effettuato investimenti in beni materiali per un totale di 104 milioni di euro. Questo ha segnato un incremento del 41% rispetto al 2019. Questo segmento rappresenta la parte più dinamica e produttiva del settore, con una crescita del numero di imprese e una forte propensione a investire, nonostante il contesto economico complesso.
Va inoltre evidenziato che nel 2023, a fronte di una contrazione del 4,1% nella domanda generale di credito da parte delle imprese italiane, i finanziamenti bancari destinati a progetti sportivi, su iniziativa sia pubblica che privata, sono cresciuti del 79% su base annua.
Tuttavia, i progetti promossi dai privati restano concentrati nella fascia dei micro e piccoli investimenti, con il 90% delle iniziative sotto i 500.000 euro.
Tra le difficoltà principali si segnalano l’accesso al credito, i lunghi tempi autorizzativi (fino a 3-4 anni) e l’aumento dei costi di realizzazione dovuto all’inflazione e al rialzo dei tassi di interesse.
La questione energetica e l’efficientamento sostenibile
Una delle principali criticità che affliggono le strutture sportive italiane riguarda i costi energetici. Il comparto sconta l’impennata dei prezzi di elettricità e gas. A ciò si aggiunge la crescita dei costi dei materiali per costruire che hanno determinato rinvii e rallentamenti dei progetti di nuove infrastrutture.
Per molti gestori di impianti, le spese relative all’energia arrivano a incidere fino al 50% del fatturato, mettendo a rischio la sostenibilità economica delle attività. Il Rapporto evidenzia, inoltre, che il fabbisogno di efficientamento energetico delle strutture sportive ammonta a circa 3 miliardi di euro.
Interventi di riqualificazione energetica diventano quindi urgenti e strategici, non solo per contenere i costi, ma anche per favorire una gestione più sostenibile e duratura degli impianti. E sempre più si sente parlare di green fitness…
Conclusioni
Il sistema delle strutture sportive in Italia è in una fase di trasformazione. Da un lato, gli investimenti pubblici e privati indicano un rinnovato interesse verso l’impiantistica sportiva.
Dall’altro, il ruolo economico e sociale dei club sportivi privati richiede politiche di sostegno che favoriscano innovazione, sostenibilità e accessibilità.
Affrontare il nodo dell’efficienza energetica e potenziare il ruolo dei gestori privati significa garantire una rete sportiva più solida, moderna e in grado di rispondere alle esigenze della popolazione attiva.