Senescenza cellulare cos’è e il suo significato rispetto all’invecchiamento

ecco cos'è la senescenza cellulare e il ruolo di attività fisica e nutrizione per combatterla

La ricerca scientifica degli ultimi anni si è molto concentrata sullo studio della senescenza cellulare (SC) come uno dei principali marcatori dell’invecchiamento. Comprendere, sempre più in profondità, i meccanismi cellulari dell’invecchiamento ed eliminare le cellule senescenti, che non sono più in grado di replicarsi, può infatti rappresentare una nuova strada per ritardare l’insorgenza di molte patologie correlate all’età e prevenire il cancro.

 

Definizione di senescenza cellulare

La senescenza cellulare è il fenomeno biologico per cui le cellule non proliferano più.  Esse smettono di dividersi e entrano in uno stato di arresto irreversibile del ciclo cellulare, senza procedere alla morte cellulare. Le cellule senescenti rimangono metabolicamente attive, ma non possono più replicarsi. Questa condizione può essere innescata da vari stress cellulari, come danni al DNA, stress ossidativo e disfunzioni dei telomeri.

Si tratta di un processo che ha un ruolo, per esempio, nella guarigione dalle ferite. Ma man mano che le cellule senescenti si accumulano, portano a infiammazione e neurodegenerazione.

 

Cosa vuol dire senescenza cellulare

La senescenza cellulare rappresenta un meccanismo di difesa evoluto per proteggere l’organismo da potenziali moltiplicazioni incontrollate. Quando una cellula accumula danni al DNA o altre disfunzioni critiche, entra in senescenza come precauzione per evitare la trasformazione maligna.

Nonostante la sua funzione protettiva, l’accumulo di cellule senescenti nei tessuti è stato associato all’insorgenza di vari segni di invecchiamento e a diverse malattie correlate all’età, come cancro, malattie cardiovascolari e diabete. L’ambiente infiammatorio creato da queste cellule, spesso definito come fenotipo secretorio associato alla senescenza (SASP – Senescent associated secretory phenotype), può contribuire all’insorgenza di queste patologie .

Combattere la senescenza cellulare è, dunque, un potente meccanismo di difesa, una sorta di “barriera” capace non solo di prevenire lo sviluppo di eventuali tumori, ma anche la sua trasformazione maligna.

È stato osservato che le cellule senescenti mostrano un profilo epigenetico simile a quello delle cellule tumorali, sono cioè più suscettibili alla trasformazione neoplastica in quanto più resistenti all’autofagia e all’apoptosi. In particolare, il prof. Yoshinori Ohsumi, premio Nobel per la medicina nel 2016, ha spiegato perfettamente il ruolo della autofagia e dell’apoptosi nei processi di ricambio cellulare grazie ai quali i tessuti si liberano dall’accumulo delle tossine e delle cellule usurate.

 

Senescenza cellulare e invecchiamento

La senescenza cellulare è strettamente legata al processo di invecchiamento. Con l’avanzare dell’età, il numero di cellule senescenti nei tessuti aumenta. Ciò contribuisce significativamente alla diminuzione della funzionalità organica, oltre che, come suddetto, all’aumento della suscettibilità a malattie legate all’età.

Gli studi indicano che la rimozione selettiva delle cellule senescenti può migliorare i segni del invecchiamento e aumentare la longevità in modelli animali. Questo suggerisce che le terapie mirate a modulare la senescenza cellulare potrebbero essere efficaci per prolungare la salute durante l’età avanzata. Si sta facendo riferimento ai farmaci senolitici che prendono, appunto, di mira le cellule senescenti. Ma essi hanno effetti collaterali e i ricercatori stanno ancora realizzando studi in proposito.

Intanto è possibile agire con sostanze naturali e attività fisica…

Come combattere la senescenza cellulare

Il contrasto alla senescenza cellulare può essere efficacemente sostenuto attraverso scelte mirate in termini di nutrizione e attività fisica. L’assunzione di nutrienti specifici e l’adozione di uno stile di vita fisicamente attivo giocano un ruolo chiave nel modulare l’accumulo e gli effetti delle cellule senescenti.

Nutrizione

La dieta è molto importante nella prevenzione della senescenza cellulare e nel supporto del benessere generale durante l’invecchiamento.

Alcune sostanze naturali contenute in diverse specie vegetali, chiamate polifenoli, sono state oggetto di studi controllati e dimostrato di esercitare un effetto favorevole su questi meccanismi senza provocare effetti collaterali.

Le sostanze che hanno mostrato maggiore efficacia in tal senso sono state la quercetina contenuta nella buccia delle mele, nelle cipolle, negli agrumi e nel cacao. Inoltre, la fisetina presente soprattutto nelle fragole e nei cachi. L’oleuropeina contenuta nelle foglie e nei frutti dell’olivo e il principale polifenolo del tè verde chiamato epigallocatechinagallato (EGCG).

 

Tutte queste sostanze possono svolgere un’azione anti-infiammatoria, anti-ossidante e immuno-modulante sinergica, in grado di ritardare la comparsa di diverse malattie cronico degenerative come il diabete, le cardiopatie, le malattie neurodegenerative, ematologiche e oncologiche.

Il consumo costante di sostanze anti-infiammatorie, anti-ossidanti e immuno-modulanti come i polifenoli sopracitati, si è mostrato utile nella prevenzione e nell’eliminazione delle cellule senescenti consentendo a quelle sane di riprendere il controllo metabolico.

Il ruolo dell’attività fisica

L’attività fisica regolare è un altro pilastro fondamentale nella lotta contro l’invecchiamento cellulare. L’esercizio fisico moderato ma costante ha numerosi benefici, tra cui:

  • riduzione dello stress ossidativo. L’esercizio aiuta a stimolare le difese naturali del corpo contro lo stress ossidativo;

  • miglioramento dell’autofagia. L’attività fisica può incrementare i meccanismi di pulizia cellulare, come l’autofagia. Questo processo è vitale per eliminare le proteine danneggiate e altri detriti cellulari, mantenendo così le cellule in uno stato più “giovane”;

  • modulazione del sistema immunitario. L’esercizio contribuisce a un sistema immunitario più robusto, in grado di affrontare più efficacemente le infiammazioni e le infezioni. Riduce la pressione sui meccanismi cellulari e promuovendo una migliore risposta alle cellule senescenti.

Tuttavia, è importante moderare l’intensità dell’esercizio fisico. Attività estreme possono, infatti, avere l’effetto opposto, aumentando lo stress ossidativo e l’infiammazione, che potrebbero accelerare i processi di senescenza cellulare.

Nello specifico, spingendosi troppo oltre, i tessuti si infiammano e generano elevati livelli di ROS (radicali liberi), aumenta il catabolismo muscolare e si riducono le difese immunitarie esponendo l’atleta a infezioni delle prime vie respiratorie, tosse, mal di gola e perdita di energia che lo costringono a interrompere l’attività.

 

Bibliografia

 

1) Syed Haris Omar et al. Oleuropein in Olive and its Pharmacological Effects. Scientia Pharmaceutica 2010.

 

2) Matthew J. Yousefzadeh et al. Fisetin is a senotherapeutic that extends health and lifespan. Lancet 2018.

 

3) Mani Iyer Prasanth al. A Review of the Role of Green Tea (Camellia sinensis) in Antiphotoaging, Stress Resistance, Neuroprotection, and Autophagy. Nutrients 2019.

 

4) J. Mark Davis et al. Quercetin increases brain and muscle mitochondrial biogenesis and exercise tolerance. American Journal of Physiology 2009.

 

 

 

a cura di Roberto Fadda – Dott. in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche

 

 

 

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