Il Medico Risponde

19 Ottobre 2020

DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI G.R (Cesena)

“…HO SENTITO PARLARE DI “BIOPSIA LIQUIDA” CHE DAL SANGUE PUO’ DARE INDICAZIONI SULLA PRESENZA DI UN TUMORE…”

Il termine da lei adoperato è corretto, infatti è un semplice prelievo di sangue, ma potrebbe essere anche saliva e urine, sul quale è possibile svolgere analisi raffinate in grado di fornire informazioni importanti.

Nei centri altamente specializzati praticamente si analizza il DNA del tumore e da quello si può scegliere la terapia più indicata e verificare nel tempo se la cura sta funzionando.

Bisogna però distinguere tra realtà e speranza: è vero che oggi siamo in grado di studiare ed eseguire una diagnosi precoce per alcuni tipi di tumori, ma le informazioni sono molto complesse e in molti casi poco comprensibili.

Ne deriva che spesso le informazioni non sono di grande aiuto per la difficoltà di interpretarle con sicurezza.

Purtroppo si è sviluppata una speculazione, per cui ci sono laboratori che offrono dei test dietro pagamento di una discreta somma che va dai 500 ai 2.500 euro, senza però che la loro efficacia sia stata convalidata in studi controllati su ampi numeri di persone.

INSUFFICIENZA RENALE E ATTIVITA’ FISICA N.A. (Firenze)

“SOFFRO DI INSUFFICIENZA RENALE CRONICA MODERATA, NON FACCIO DIALISI; MI HANNO CONSIGLIATO L’ATTIVITA’ FISICA…”

Nella sua lettera si dice anche che un nutrizionista le ha suggerito l’integrazione di vitamina D, omega 3, magnesio, glutatione, fermenti lattici. Che dire?

La prima cosa che mi viene in mente è che non mi permetto di mettere in discussione le indicazioni di un professionista che sarà in stretto contatto con il nefrologo che la segue, e sicuramente la prescrizione sarà basata sul riscontro documentato in laboratorio della carenza di alcuni di questi elementi.

Per quanto riguarda i fermenti lattici, quindi i probiotici, la quantità assunta è tale da non interferire minimamente con il microbiota intestinale: si può dire con tranquillità che sicuramente non le arrecheranno alcun danno, ma altrettanto che sono verosimilmente inutili.

L’insufficienza renale cronica comporta l’alterazione di molti processi metabolici, specie a carico delle ossa e di riverbero sul sistema muscolare.

L’attività fisica esercita un benefico effetto sia sul trofismo osteoarticolare sia sulla tonicità muscolare, combattendo in parte l’astenia che caratterizza usualmente la malattia renale cronica.

Riassumendo, si può dire quindi che, per esempio, la supplementazione di vitamina D è utile ed efficace, sempre sotto stretto controllo medico, e l’attività fisica aerobica accompagnata da esercizi contro resistenza è utile a migliorare il concetto generale di benessere percepito.

FIBROMIALGIA E ATTIVITA’ FISICA T.B. (Foggia)
“…MI E’ STATA DIAGNOSTICATA LA FIBROMIALGIA E CONSIGLIATA L’ATTIVITA’ FISICA…”

La diagnosi di fibromialgia, eseguita da uno specialista reumatologo, comporta tutta una serie di atteggiamenti terapeutici che vedono da una parte l’utilizzo di antidolorifici puri, dall’altra farmaci antidepressivi e una corretta alimentazione assieme ad una costante attività fisica.

La sola terapia farmacologica di rado è effi cace: è fondamentale l’ausilio di un percorso motorio per rinforzare il comparto muscolo-scheletrico e le fasce muscolari; grossi benefici si sono visti facendo acquagym perché in piscina i movimenti diventano più fluidi e meno dolorosi.

La fibromialgia non incide sulla durata della vita ma sulla sua qualità: oltre al reumatologo e al personal trainer può esser utile, in alcuni casi, un supporto psicologico.

a cura di Silvano Busin – Direttore Scientifico Issa Europe già Direttore Riabilitazione Specialistica, Ospedale Sacco, Milano | Docente Corso Laurea in Fisioterapia, Università degli Studi, Milano