Nel momento in cui entriamo in contatto con un nuovo cliente, iniziamo involontariamente a collocarlo in macro categorie che si affineranno mano a mano entrando in confidenza e complicità. Il sitema utilizzato è gratuito e si chiama vista. In seguito cercheremo di trovare tutti i metodi che ci rendono valori utili per stimare la funzionalità e la qualità del soggetto in “esame”.
Alla base di questo ci sono le misurazioni. I numeri sono la base di qualsiasi tipologia di progetto ed è quindi impensabile volere realizzare un “corpo nuovo” senza valutare tutte le sue variabili misurabili. La prima volta che inizieremo a lavorare sarà come fare una “fotografia” di quel preciso momento dal quale partiremo per i percorsi alimentare e di esercizio. La considerazione più importante però è quella di coinvolgere il cliente che viene misurato cercando di contestualizzare il più possibile la nostra “prova” con i momenti giornalieri. Partiamo da una misurazione semplice quotidiana efficace e che richiede un impegno economico minimo. L’antropometria. L’utilizzo del metro nei vari distretti corporei emula il più comune “misurarsi” l’abito che si compie giornalmente.
Un jeans che si è “ristretto” o una cintura che si chiude con un buco in più, sono esperienze che chiunque ripete ogni mattina. Quello che possiamo fare noi è non solo prendere nota dei centimetri ma creare uno storico in quella parte del corpo così ostinato, trovare la giusta soluzione mettendo in relazione un’altra arma in nostro possesso che è la plicometria. Anche in questo caso posso creare uno storico (es. plica tricipite) oppure applicare le formule antroplicometriche che ci consentono di monitorare l’andamento della massa grassa e della massa magra addirittura nelle gambe e nelle braccia senza neanche un calcolo matematico. In questo caso specifico abbiamo addottato un plicometro e abbiamo preso le credenziali per accedere al software specifico per i PT creato dai migliori esperti disponibile in versione trial gratuita dal sito www.ptsoftware.eu.
Ma non finisce qui naturalmente questo corpo si muove. Ed ecco quindi una serie di test da coniugare innanzitutto a seconda della richiesta del cliente e poi ovviamente anche a discrezione del trainer che provvederà sempre a spiegare il motivo dell’utilizzo di quell’esame proiettandolo nella vita di tutti giorni. Ad esempio se una signora si rivolge a noi con l’intento di rassodare il “dietro del braccio che è molle”, una volta espletata l’indagine antroplicometrica, possiamo coinvolgerla anche nella presa con il dinamometro che nella quotidianità emula l’apertura dei vasetti di…nutella ma che per noi è fondamentale per valutare il grado di sarcopenia degli arti superiori. Averemo dei dati interessanti che saranno la base della sua programmazione di lavoro con noi, aumentando la sua curiosità e il suo coinvolgimento emotivo.