Se è vero che una diminuzione misconosciuta di Potassio e/o di Magnesio può verificarsi anche nelle popolazioni dei paesi più progrediti (basti pensare che è stato stimato che oltre il 50% degli abitanti degli Stati Uniti assume con la dieta una quantità giornaliera di Magnesio inferiore a quella raccomandata!) è doveroso sottolineare che esistono due gruppi di persone particolarmente esposte al rischio di andare incontro a tale diminuzione, come chi si sottopone, per hobby o per professione, ad intenso e regolare esercizio fisico.
Vale la pena di occuparsi un po’ più in dettaglio di questi due gruppi a rischio. Prima sull’animale e poi anche sull’uomo la somministrazione di Potassio e Magnesio in corso di esercizio fisico si è dimostrata in grado di:
- migliorare il rapporto ATP/ADP nel muscolo durante e al termine dell’esercizio muscolare
- modulare il trasporto elettrolitico transmembrana durante la contrazione muscolare, limitando il consumo di ATP
- accelerare la ricostituzione dell’ATP dopo la contrazione muscolare
- incrementare la demolizione degli acidi grassi liberi, finalizzata alla produzione di energia, attraverso un potenziamento del ciclo di Krebs: in questo modo è possibile ottenere una riduzione della demolizione di glicogeno e quindi un risparmio delle sue scorte.
E’ stato ampiamente dimostrato che l’esercizio fisico prolungato, benché submassimale, spesso si accompagna ad ipomagnesiemia con conseguente impoverimento delle scorte complessive di Magnesio.
Per quanto riguarda il Potassio, è stato osservato che durante il “training” prolungato, il suo patrimonio globale si riduce di circa il 2%. Il dato, in sé, sembrerebbe rappresentare una modificazione marginale del pool corporeo, ma e importante notare che il comparto più penalizzato in tale situazione è proprio il muscolo scheletrico, il cui contenuto endocellulare in Potassio può arrivare a ridursi del 21-22%. Se a quanto sopra esposto aggiungiamo il ruolo svolto da Magnesio e Potassio nel metabolismo cellulare, ed in particolare nella sintesi dei composti ad alta energia, risulta addirittura ovvio che una loro deplezione possa tradursi in una drastica riduzione della performance fisica.
Ciò comporta una precoce insorgenza di affaticamento con una aumentata incidenza di crampi che una preventiva somministrazione dei due cationi può prevenire traducendosi poi in un maggior rendimento muscolare. Per di più, negli ultimi anni e stato evidenziato il ruolo essenziale esercitato dall’acido glutammico (che arriva per transaminazione dall’acido aspartico) nel metabolismo muscolare. Nel muscolo striato infatti esiste un carrier per il trasporto attivo dell’acido glutammico, il quale, una volta all’interno della cellula, controlla il metabolismo aminoacidico e proteico e sembra essere in grado di spostare in senso anabolico il metabolismo azotato muscolare.
Quindi, dato che l’acido glutammico, come sopra ricordato, deriva per transaminazione dall’acido aspartico, la scelta più razionale per la supplementazione di Potassio e di Magnesio nello sportivo ci pare sia la loro somministrazione sotto forma di aspartato di Potassio e Magnesio.