La definizione clinica di menopausa è l’assenza di ciclo per almeno un anno: di solito tale evento accade dai 47 ai 53 anni; si parla di menopausa precoce prima dei 40 anni.
Si assiste in questo periodo all’esaurimento dell’ovulazione, al crollo degli ormoni come estrogeno, progesterone, abbassamento del testosterone e deidroepiandosternone o DHEA prodotto dal surrene ed infine innalzamento del FSH.
Un terzo delle donne soffre di sindrome vasomotoria come vampate, sudorazione, ridotta lubrificazione delle mucose, secchezza, disturbi del sonno, dolori osteo-articolari per riduzione della massa ossea (prima della comparsa delle fratture l’osteoporosi è asintomatica).
Aumenta la sintomatologia infiammatoria, le infiammazioni urinarie specialmente con i rapporti sessuali.
Il peso corporeo può aumentare come pure la pressione e il colesterolo; tutto si riperquote sulla qualità di vita della donna.
Esiste una transizione anche dal punto di vista psicologico tanto che ci si adegua a uno stile di vita differente.
Utile controllare il peso corporeo con dieta adeguata preferendo legumi, pesce, frutta, pochi zuccheri per tenere sotto controllo glicemia e colesterolo.
Utilissimo è ritagliarsi del tempo per il benessere fisico e psichico come dedicare circa 60 minuti (2/3 volte la settimana), all’attività fisica personalizzata, (tra attività aerobica e attività con pesi e attrezzi) e bere due litri di acqua al giorno.
Adattarsi in maniera adeguata al cambiamento della menopausa evita di considerarlo come l’anticamera della vecchiaia. Per questo vi proponiamo una serie di raccomandazioni per la donna in menopausa.
Competenza multidisciplinare
1. Storia clinica: età anagrafi ca, attenti al rischio oncologico, cardiovascolare e osteoporotico (parlatene con il vostro ginecologo).
2. Diagnosi dello stato ormonale: utile è il dosaggio dell’FSH estradiolo, TSH, e prolattina.
3. Screening: utile per il carcinoma della cervice, colon, mammella, valutare il rischio cardiovascolare metabolico e osteporotico.
4. Gestione dei sintomi vasomotori nelle donne con età minore di 60 anni valutare l’opzione dellaterapia sostitutiva o tos personalizzata; l’obbiettivo della tos è ridurre il rischio di perdita di massa ossea, migliorare i disturbi vasomotori, ottenere un adeguato trofismo della mucosa vaginale. Si possono utilizzare compresse, cerotti, gel, creme spray, sempre previo consulto con il ginecologo curante. Utile a volte l’uso del laser in tre sedute per migliorare l’epitelio vaginale e la lieve incontinenza urinaria. La terapia può cambiare nel tempo e il trattamento di lunga durata non sembra modificare il rischio di tumore mammario.
5. Stile di vita corretto: promuovere l’attività fisica e motoria, ridurre il consumo di alcol, non fumare e alimentazione adeguata sono le principali attività da seguire.
6. Sindrome genito-urinaria: include sintomi genitali (secchezza, bruciore, irritazione), sintomi sessuali da ridotta lubrificazione (dolore, disagio), sintomi urinari (disuria e infezioni ricorrenti). Utile è la diagnosi precoce per un adeguato intervento con ormoni o laser. Il trattamento laser è un metodo efficace per l’atrofia vulvo-vaginale. L’interazione della luce laser con la mucosa vaginale riattiva la produzione di collagene e ristabilisce le condizioni della mucosa in età fertile. Il trattamento è una soluzione non chirurgica e non farmacologica che previene l’atrofia vulvo vaginale della post-menopausa, del post-partum e può essere utilizzato anche dopo trattamento con radioterapia. Trattasi di trattamento ambulatoriale (tre sedute).
7. Menopausa precoce per donne con età inferiore a 40 anni e ridotto ormone anti-mulleriano (AMH). Utile in questi casi intervenire con terapia ormonale.
8. Preservare scheletro e salute muscolo-scheletrica: l’osteoporosi è caratterizzata da una ridotta densità e qualità dell’osso incrementando il rischio di frattura. Colpisce prevalentemente il sesso femminile (33% delle donne tra i 60-70 anni). La massa ossea aumenta fino a 35 anni poi diminuisce con la menopausa. La densità ossea può essere intaccata da scarsa presenza di minerali come il calcio e fosforo e dall’abbassamento di ormoni come gli estrogeni. Minore densità ossea vuol dire maggior rischio osteoporotico. Quindi un adeguato apporto di calcio, vitamina D a volte anche con supplementazione, un regolare esercizio fisico personalizzato con pesi e attrezzi, un’attività motoria personalizzata aiutano a prevenire l’osteoporosi. A volte può essere utile eseguire un esame come la MOC per valutare lo stato di rarefazione dell’osso.
9. Perimenopausa: periodo di passaggio verso la menopausa con cicli irregolari.
10. Follow up: non esistono in letteratura indicazioni ad incrementare i controlli quali mammografia o PAP, anche assumendo la terapia ormonale sostitutiva (tos); esami come l’ecografi a trans-vaginale o MOC sono consigliati in rapporto alle caratteristiche delle singole donne.
Dopo avervi fornito queste informazioni concludo dicendo che la donna in menopausa non deve sentirsi una paziente, ma può usufruire di una terapia ormonale, personalizzata (tos) modificabile nel tempo, un attività motoria personalizzata per preservare osso e sistema cardiovascolare, supplementazioni e trattamenti laser per migliorare il trofismo delle mucose.
a cura di Marinella Dell’Avanzo – Specialista in ginecologia
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