Sport è salute, un binomio da sempre, un`accoppiata vincente. Ma c`è di più. Molto di più sembra celarsi dietro l’aspetto rubicondo di un giovanotto ben allenato e con muscoli alla Schwarzenegger. Pare, infatti, che in un futuro non molto lontano l’attività sportiva potrà trasformarsi in vera e propria terapia: una medicina tutta naturale capace di difenderci dalle malattie più severe, quelle che colpiscono il nostro sistema immunitario. Fantascienza? Certamente no, anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
Qualcosa però con certezza lo sappiamo: è stato osservato che l’allenamento fisico in body builders, nuotatori, ma anche in coloro che praticano la semplice cyclette, induce un aumento considerevole nella produzione di due sottopopolazioni dei linfociti (Interleuchina 2 e Natural killer), le cellule del sistema immunitario che ci difendono dalle malattie.
Sono questi i risultati di uno studio tutto italiano (ma ce ne sono altri americani e uno giapponese che sembrano portare alle stesse conclusioni) condotti da un équipe medica della sezione di Neuroimmunofarmacologica sperimentale dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, guidata dal primario di laboratorio professor Angelo Nespolo, in collaborazione con Adriano Borelli, presidente dell’Italian Fitness Pool. Tre i gruppi testati per circa un anno: giovani dai 18 ai 28 anni scelti tra «professionisti» dello sport, ma anche tra chi mai aveva praticato un’attività sportiva. Semplici gli esami. Un prelievo di sangue prima e dopo l’allenamento ha permesso di accertare ciò che in parte era già stato intuito: l`attività fisica in maniera costante e intensa, induce un’iperproduzione di cellule linfocitarie.
Un esperimento in questo senso è stato fatto in Giappone: pazienti affetti da tumore e sottoposti a sforzo fisico hanno visto aumentare la produzione di cellule linfocitarie. In California, inoltre, alcuni istituti per lo studio sul cancro svolgono esperimenti di questo tipo ormai da tempo. L’attività preferita è sempre la pesistica perché permette di tenere sotto controllo, in ambiente protetto, il paziente. L`informazione reale che ci deriva da questi studi rivaluta quindi un certo modo di pensare: la mente e il corpo, lo star bene sono oggettivamente legati al movimento fisico.
Fare sport-prosegue il dottor Parati-non e più solo un modo generico per mantenere la linea o farsi crescerei muscoli, ma un attività preventiva e terapeutica». E finito il tempo in cui si voleva il corpo umano diviso in compartimenti stagni. Tutto dentro di noi è stato ampiamente dimostrato e interconnesso: l`aspetto immunitario, quello endocrino (le ghiandole e i loro prodotti: gli ormoni), quello neurologico. Tanto che l`attivazione di uno può portare alla modificazione dell`altro e viceversa. E esiste una scienza, la neuroimmuno-endocrinologia, che si propone di affrontate nella sua totalità l’integrazione di questi apparati.
E forse chissà, in un domani molto prossimo, potremo vederci prescrivere dal nostro medico di fiducia un nuovo farmaco sorprendentemente efficace: lo sport.