Consigli per il principiante

Chi ben comincia …

 

Probabilmente l’articolo di un giornale, un flash televisivo, un amico o più semplicemente un’esigenza istintiva è stata la molla che ha spinto molti ad entrare in un Centro fitness, nell’intento di migliorare l’aspetto fisico e il proprio grado di efficienza.

 

La palestra “seria” che non ricorre ai facili abbagli delle formule magiche, sa d’altro canto di essere in grado, attraverso l’uso della sua attrezzatura e di allenatori preparati, di portare chiunque mediante l’allenamento, a diventare come desidera beninteso a patto che l’interessato dedichi un po’ di tempo e buona volontà.

 

E ormai noto che il corpo, assieme di tanti sistemi (scheletrico, muscolare, nervoso, cardiovascolare) interagenti tra loro, migliora la propria funzionalità soprattutto attraverso il movimento. Valga, come esempio, il lavoro essenziale svolto dal sistema muscolare nei confronti del sistema scheletrico, il quale oltre a movimentare i vari segmenti concorre come “tirante” al buon mantenimento dell’intera struttura.

 

Di contro il lavoro, lo studio, gli spostamenti in auto o sui mezzi pubblici facendo assumere al corpo posizioni viziate tendono a scompensare di conseguenza i vari gruppi muscolari. Da questi vizi posturali derivano i dolori articolari.

 

ll compito di un buon allenatore è quello di portare gradualmente il corpo del principiante a riguadagnare quelle posizioni fisiologiche ottimali attraverso il movimento.

 

Un valido programma base, nel rispetto delle possibilità fisiche iniziali, comporta 2/3 sedute di allenamento settimanali di circa 60-75 minuti ciascuna, durante le quali è necessario sviluppare, oltre gli esercizi, un colloquio continuo con l’allenatore in modo che questi giunga a conoscere la capacità dell’allievo.

L’approccio all’attività fisica segue di regola il seguente programma standard:

 

  • 5-10 minuti di riscaldamento con cyclette o pedometro utili a preparare l’apparato circolatorio e respiratorio
  • Alcuni minuti di movimenti a corpo libero per tonificare i muscoli addominali e lombari (deputati a fissare il tronco al bacino, i cui eventuali squilibri portano alla comparsa di dolori lungo la colonna vertebrale)
  • Una serie di movimenti di stretching per mobilizzare e riequilibrare i gruppi muscolari antagonisti (pettorali, dorsali, addominali, lombari, estensori e flessori delle gambe)
  • Una serie di esercizi agli attrezzi in modo da scomporre il lavoro su ogni singolo muscolo personalizzando il carico dell’attrezzo
  • 5-10 minuti finali impiegati in movimenti leggeri di stretching utili per normalizzare gradualmente le pulsazioni ed accellerare lo smaltimento delle ‘tossine da lavoro’.

 

Termini tecnici quali:

 

“serie“, per quante volte si deve ripetere l’ esercizio; “ripetizioni”, quante volte consecutive va eseguito senza riposo; “recupero”, il tempo necessario che deve trascorrere tra una serie di ripetizioni e la seguente, saranno usati per compilare una tabella di allenamento personalizzata per raggiungere la forma desiderata.

Riteniamo queste nozioni teoriche sufficienti a farvi comprendere più velocemente l’entusiasmante dinamica di vita della palestra.

Al vostro corpo il compito di scoprire il resto.

 

Buon lavoro!

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