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Via libera del Senato al disegno di legge sullo sport come una medicina prescrivibile dal medico. È, inoltre, entrato in vigore nelle palestre il Safeguarding a tutela dei minori e dei soggetti deboli.
La Riforma dello Sport e i suoi effetti
Il 1 agosto 2024 il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge N.287 che qualifica l’attività sportiva “farmaco” che, come tale, può essere indicato dal medico di base a spese del Servizio Sanitario Nazionale. Ciò in quanto l’attività sportiva, incidendo positivamente sul fisico e la psiche, ha come effetto la tutela della salute. Con questa ultima riforma, lo sport viene messo sullo stesso piano del diritto della tutela della salute garantito dall’art 32 della Carta Costituzionale.
Viene in tal modo ricompreso tra i diritti fondamentali della persona. Questa legge per trovare applicazione nel nostro Paese deve essere approvata anche dalla Camera dei Deputati. Non corre però alcun rischio che non possa ricevere il “placet” in quella assemblea, avendo già ricevuto il via libera all’unanimità dei senatori.
La sua entrata in vigore comporterà un consistente aumento dei frequentatori di ogni età delle strutture sportive. Questo, non solo per i suoi effetti benefici sulla salute in generale e sulla prevenzione, ma anche perché i pazienti potranno portare le spese sostenute per la pratica sportiva in palestra o in altre strutture similari in “detrazione fiscale”.
Le normative che hanno portato alla Riforma
Il favore col quale i nostri politici hanno valutato il disegno di legge, ha i suoi presupposti nelle numerosi leggi di qualche anno addietro attraverso le quali è stata attuata la riforma dello sport, prima fra tutte quella del 2019 (legge N 86).
Vi è poi quella di cui alla legge N 36 del 2021, che all’art 42 dispone per il personale che opera in palestra come istruttore o personal trainer che, oltre ad essere fornito dei previsti titoli professionali, debba possedere anche una “competenza specifica” con riferimento alla attività effettuata.
Ma la riforma più importante resta quella costituzionale, emanata con la legge N1 del 2023, che introducendo la disposizione di cui al comma 7 dell’art 33 sancisce testualmente come segue. “La Repubblica riconosce il valore educativo sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme“.
Ovviamente questa norma costituzionale, pur di valenza precettiva e cioè di immediata applicazione, non determina in automatico un diritto soggettivo del singolo di avere diritto di accesso ad ogni attività sportiva. Ma un primo passo si è fatto con il disegno di legge suddetto. Ma cosa ha spinto il legislatore a una regolamentazione completa della materia?
Le ragioni del legislatore
Di certo ha avuto un determinante rilievo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale ha detto a chiare lettere che in tutti i Paesi occidentali la sedentarietà è il vero killer del secolo. E ciò in quanto la maggior parte della popolazione è in sovrappeso e ha bisogno di cure per combattere i conseguenti malanni. Malanni che cagionano il decesso nel mondo per malattie cardiovascolari e per diabete di tipo 2 di ben 499 mila individui, nonché di 3,9 milioni di persone all’anno per malattie oncologiche. Indubbiamente l’attività sportiva potrebbe costituire un valido e penetrante strumento per contenere tale dilagante fenomeno.
La necessità del Safeguarding nel mondo dello sport
Come si è accennato prima, in base allo art 42 della legge N 36 del 2021, i soggetti che operano all’interno delle strutture sportive, oltre ad avere i titoli previsti dalla vigenti leggi debbono possedere una riconosciuta “competenza specifica” in relazione alla specifica attività alla quale sono preposti.
Orbene, la responsabilità della sicurezza e della salute dell’allievo allorché si esercita nella struttura è dell’istruttore. È, dunque, opportuno un contatto con il medico in relazione alla tipologia di attività che il paziente deve effettuare. Ciò serve soprattutto nei casi più problematici.
Il Safeguarding, nuovo organo della Federazione a tutela dei minori
Per un favorevole congiunzione astrale, proprio nel momento in cui viene approvato il disegno di legge che qualifica lo sport come medicina, entra in vigore a pieno regime il Safeguarding. Si tratta di un istituto la cui finalità è quella di proteggere i minori e i più deboli. In breve, si prefigge di tutelare quanti frequentano le palestre da ogni tipo di violenza e sopraffazioni.
L’obiettivo è quello di far godere a tali soggetti i benefici della pratica sportiva attraverso una tutela psico-fisica. Questo istituto costituisce la riprova dell’importanza che ha all’interno delle palestre la protezione della salute e della personalità di detti soggetti deboli. Il suo fine è proteggerli da ogni tipo di sopraffazione e di molestie.
Una volta eliminati tali pericoli lo sport anche per questi soggetti rappresenta un efficace antidoto anche per combattere e debellare tali violenze poste in essere da persone spregevoli, contro persone indifese.
L’entrata in vigore del Safeguarding nelle strutture sportive è avvenuta nel 31 dicembre 2024 dal decreto legislativo del 28 febbraio 2021 n. 39 avente come oggetto “semplificazioni di adempimenti relativi agli organismi sportivi.”
Esso promuove un maggiore impegno e sensibilità nello sport. La legge stabilisce che si nomini un responsabile. Esso deve essere affiancato da un “safeguarding officer” nella persona di un professionista. Egli ha l’incarico di monitorare e vigilare sul rispetto, all’interno delle organizzazioni sportive, delle norme a tutela della persona. Assicura, in pratica, una protezione agli individui più deboli e vulnerabili.