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Il PhA – angolo di fase, secondo uno studio recente, è un indice potenzialmente innovativo per rilevare il rischio di sarcopenia e declino cognitivo nella popolazione generale.
In sintesi, la sarcopenia è una condizione caratterizzata dalla progressiva perdita di massa e funzione del muscolo scheletrico. È uno dei problemi di salute più diffusi negli anziani e aumenta il rischio di situazioni di fragilità, cadute e fratture, sino ad arrivare a ospedalizzazione e mortalità. Prove sempre più numerose hanno, inoltre, dimostrato una relazione dannosa tra sarcopenia e demenza, che è un altro grave problema di salute globale.
Tuttavia, attualmente non esistono indici efficaci per la diagnosi precoce degli individui a rischio sia di sarcopenia che di disfunzione cognitiva. Finora, diversi gruppi di ricerca internazionali hanno riportato criteri diagnostici per la sarcopenia, ma la tecnica diagnostica deve ancora essere standardizzata a causa di vari aspetti controversi.
Angolo di fase -PhA, cos’è e a cosa serve
Sempre più studi stanno evidenziando il nuovo significato dell’angolo di fase (PhA) nella diagnosi di sarcopenia.
In generale, il PhA è un indicatore della salute cellulare. Esso riflette lo stato dei fluidi intracellulari ed extracellulari, lo stato nutrizionale cellulare, l’integrità della membrana cellulare e la funzione cellulare.
È stato riportato che il PhA e la forza di presa della mano sono associati alla malnutrizione, un fattore di rischio per la sarcopenia. In tale contesto, però, il PhA si è dimostrato un indicatore più sensibile. Altri studi hanno dimostrato che il PhA è inferiore negli individui con sarcopenia rispetto a quelli senza sarcopenia. È stato anche rilevato che la qualità muscolare valutata utilizzando PhA diminuisce con il declino cognitivo nei pazienti con deterioramento cognitivo lieve e malattia di Alzheimer.
Angolo di fase e bia – bioimpedenziometria
L’angolo di fase (PhA) è un parametro bioelettrico ottenuto mediante analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA – bioimpedenziometria), una tecnica ampiamente utilizzata per valutare in modo non invasivo la composizione corporea.
La BIA misura l’opposizione del corpo al passaggio di una corrente alternata a bassa intensità, generando due componenti. Si tratta della resistenza, che riflette la quantità totale di acqua corporea e della reattanza, che rappresenta la capacità delle membrane cellulari di immagazzinare carica elettrica, cioè la loro integrità funzionale.
Questo parametro è considerato un marker diretto dell’integrità cellulare e dello stato nutrizionale. Non è derivato da modelli predittivi o algoritmi, a differenza di altri indici come la massa grassa o magra. Il PhA è influenzato da fattori quali età, sesso e indice di massa corporea, ma in misura minore rispetto ad altri indicatori della BIA.
L’integrazione del PhA nelle valutazioni nutrizionali e funzionali tramite BIA offre quindi un potenziale clinico rilevante per la diagnosi precoce e il monitoraggio della sarcopenia e del deterioramento cognitivo nella popolazione anziana.
Angolo di fase alto, ecco cosa significa soprattutto per le donne
Tra i fattori più interessanti vi è il fatto che lo studio è il primo a dimostrare che un livello più elevato di PhA è associato a un minor rischio di deterioramento cognitivo nelle donne.
Il lavoro ha coinvolto circa 263 partecipanti (163 uomini e 100 donne) con età mediana rispettivamente di 60 e 58 anni. In tale ricerca è emerso che l’aumento di PhA è risultato positivamente correlato alla funzione cognitiva globale e ai sottodomini cognitivi. Questo suggerisce che i miglioramenti nella qualità muscolare potrebbero contribuire a ridurre il rischio di deterioramento cognitivo.
Evidenzia, inoltre, ulteriormente il nuovo significato clinico della misurazione di PhA nella prevenzione del declino cognitivo, in particolare, come detto, nelle donne.
Lo studio ha, infatti, rivelato differenze di genere nella relazione tra proprietà/funzioni muscolari e funzione cognitiva. Mentre la massa e la forza muscolare, così come la qualità, erano inferiori nelle donne rispetto agli uomini, solo la qualità muscolare era negativamente associata al deterioramento cognitivo nelle donne.
Pertanto, la qualità muscolare diventerebbe più importante nella prevenzione del deterioramento cognitivo nelle donne rispetto agli uomini.
Al contrario, è possibile che massa, forza e qualità muscolare si compensino a vicenda per prevenire il deterioramento cognitivo negli uomini. Questo perché non si è notata alcuna relazione significativa tra specifiche proprietà/funzioni muscolari e funzione cognitiva negli uomini.
Conclusioni
Naturalmente, sono necessari ulteriori studi per chiarire i dettagli meccanicistici alla base di queste differenze di genere.
Ugualmente, serve analizzare perché l’angolo di fase (PhA) sia migliore rispetto ad altri indici correlati alla sarcopenia come potenziale marcatore di deterioramento cognitivo.
Ciononostante, i risultati qui riportati sottolineano il nuovo significato clinico di PhA nell’identificare le donne con un rischio aumentato di deterioramento cognitivo nella popolazione generale.
Allargando lo sguardo, questi dati aprono la strada a nuove prospettive diagnostiche in ambito di medicina predittiva e personalizzata. L’angolo di fase PhA potrebbe essere integrato nella pratica clinica quotidiana per identificare precocemente soggetti a rischio.