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Con l’avanzare dell’età, è fisiologico andare incontro a un declino progressivo della massa muscolare (sarcopenia) e della forza (dinapenia), condizioni che compromettono in maniera significativa la qualità della vita e l’autonomia funzionale delle persone over 70. Le fibre muscolari di tipo II, responsabili di forza e potenza, risultano particolarmente colpite. Per recuperare la massa muscolare persa, l’allenamento tradizionale con sovraccarichi (TRT) è stato ampiamente validato. Questo comporta, però, rischi e difficoltà tecniche nella fascia d’età over 70. In tale contesto, l’allenamento isometrico di forza (IST) si presenta come una strategia promettente, potenzialmente più sicura, accessibile ed efficace.
Nello studio Protocol for a trial to assess the efficacy and applicability of isometric strength training in older adults with sarcopenia and dynapenia, si è valutato un protocollo IST di 16 settimane in soggetti over 70 con diagnosi di sarcopenia e dinapenia, osservandone gli effetti su forza muscolare, massa magra appendicolare, qualità della vita e applicabilità pratica. Un ulteriore obiettivo è stato esplorare come fattori genetici e ambientali possano influenzare la risposta individuale all’intervento.
Gli anziani hanno la possibilità di recuperare la massa muscolare persa
L’Isometric Strength Training rappresenta una strategia concreta ed efficace per recuperare massa muscolare persa negli anziani, migliorare la forza e contrastare la sarcopenia e la dinapenia, in modo sicuro, tollerabile e potenzialmente personalizzabile. È stato dimostrato che l’IST è efficace contro la sarcopenia e la dinapenia, inducendo miglioramenti nella forza e nell’ipertrofia muscolare. Questi risultati preliminari, ottenuti in un contesto controllato, incoraggiano lo sviluppo di studi futuri più ampi e controllati per confermarne l’efficacia.
Il campione dello studio
Lo studio ha, infatti, incluso solamente 18 adulti ≥70 anni, con sarcopenia diagnosticata secondo i criteri EWGSOP2 (European Working Group on Sarcopenia in Older People 2).
L’intervento prevedeva due sessioni settimanali di esercizi isometrici con carichi progressivi (dal 20% al 100% della contrazione isometrica massimale – MVIC), utilizzando il sistema isometrico CIEX (Contraction Intensity and Execution System) con biofeedback visivo per garantire precisione ed efficacia del carico.
Cosa si è considerato per evidenziare la possibilità di recuperare la massa muscolare persa?
I ricercatori hanno lavorato su due tipi di variabili.
Variabili principali
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Forza dei muscoli estensori del ginocchio.
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Appendicular Skeletal Muscle Mass Index.
Variabili secondarie
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Forza di presa, velocità del cammino, forza isometrica in altri distretti muscolari.
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Stato sarcopenico.
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Qualità della vita (EQ-5D-5L – questionario standardizzato sulla qualità della vita che valuta 5 dimensioni dello stato di salute: mobilità, cura di sé, attività quotidiane, dolore/disagio, ansia/depressione).
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Applicabilità (sicurezza, soddisfazione, difficoltà percepita).
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Parametri posturali, variabili fisiologiche a riposo.
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Analisi genetica su polimorfismi legati a forza, infiammazione, recupero, metabolismo.
I ricercatori hanno confrontato i risultati ottenuti prima e dopo l’allenamento per valutare se ci fossero miglioramenti significativi.
Hanno anche calcolato quanto fossero rilevanti questi cambiamenti in merito alla recuperare la massa muscolare persa effettivamente.
E, infine, hanno analizzato se alcune caratteristiche genetiche potessero spiegare perché alcune persone rispondono meglio di altre all’allenamento.
Protocollo IST, una possibilità per recuperare massa muscolare negli anziani
Il protocollo di Isometric Strength Training (IST) sviluppato in questo studio si basa su esercizi statici, gradualmente progressivi in termini di durata (da 45 a 90 secondi per esercizio) e intensità (da 20% a 100% MVIC- Maximal Voluntary Isometric Contraction), senza richiedere movimenti dinamici o carichi elevati come nei tradizionali programmi con pesi.
Punti di forza del protocollo
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Stimolazione ottimale delle fibre tipo II: grazie all’impiego di contrazioni isometriche a massimo sforzo, si garantisce un’elevata attivazione neuromuscolare.
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Sicurezza biomeccanica: la scelta di angoli articolari intermedi personalizzati riduce il rischio di stress su tendini e articolazioni.
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Tollerabilità elevata: l’approccio graduale, con biofeedback visivo, minimizza l’ansia da prestazione e, in generale, i rischi.
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Efficienza: un’unica serie per gruppo muscolare ottimizza tempo e aderenza, pur mantenendo l’efficacia.
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Adattabilità: il protocollo può essere calibrato su ogni individuo in base a capacità motorie, limitazioni articolari e comfort soggettivo.
Dal punto di vista fisiologico, il protocollo sfrutta meccanismi sinergici:
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Neuromuscolari: reclutamento massimale delle unità motorie a soglia alta (Henneman).
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Metabolici: occlusione vascolare e stress metabolico favoriscono l’ipertrofia.
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Meccanici: contrazioni sostenute ad alta intensità inducono tensioni sufficienti per stimolare sintesi proteica e adattamenti strutturali.
Uno degli elementi più innovativi di questo studio è l’integrazione dell’analisi genetica. Le variazioni nei geni legati alla risposta infiammatoria, alla rigenerazione tissutale, al metabolismo e alla composizione delle fibre muscolari possono spiegare le differenze individuali nella risposta all’IST. Questa conoscenza è fondamentale per avviare un percorso verso protocolli di esercizio personalizzati e “geneticamente informati”.
Conclusioni
Il protocollo sviluppato in questo studio, se validato ulteriormente, potrebbe essere integrato in programmi di riabilitazione geriatrica, iniziative comunitarie di promozione dell’invecchiamento attivo e interventi domiciliari.
La possibilità di adattarlo a tecnologie più accessibili o versioni domestiche potrebbe ampliarne notevolmente l’impatto clinico e sociale.