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Negli ultimi 20 anni l’obesità in Italia è cresciuta del 38%. Oggi quasi la metà degli adulti è in eccesso di peso: 34,6% sovrappeso e 11,8% obesi (ISTAT 2023). Anche i bambini non stanno meglio: il 26% tra i 3 e i 17 anni ha già un peso oltre i limiti. In Europa il quadro non è diverso: circa il 60% degli adulti vive con sovrappeso o obesità, con tendenze ancora in crescita (OMS Europa 2022). Questo problema non pesa solo sulla bilancia, si ripercuote su vari aspetti. Inoltre, il grasso in eccesso si riflette anche sulla postura, favorendo dolori come cervicalgia e mal di testa.
Perché il grasso in più ha degli effetti in termini di cervicalgia e mal di testa
Non serve parlare solo di BMI. Basta guardare ai chilogrammi di grasso in eccesso. Per esempio, un uomo di 80 kg con il 5% in più di grasso corporeo porta con sé circa 4 kg di grasso extra. Una donna di 65 kg, con lo stesso aumento percentuale, accumula circa 3,2 kg in più.
Gran parte di questo eccesso tende a concentrarsi nella zona addominale. Questo accade soprattutto nell’uomo e nella donna over 50. Nel primo caso perché gli ormoni androgeni, come il testosterone, favoriscono un accumulo di grasso viscerale profondo, localizzato attorno agli organi interni. Nel secondo, guardando nello specifico ai rischi del decadimento fisica della donna sopra i 50 anni, accade che con la menopausa cala la protezione degli estrogeni.
In entrambi i casi, il grasso viscerale e quello sottocutaneo dell’addome aumentano il peso nella parte anteriore del corpo. Questo sposta il baricentro in avanti e obbliga i muscoli lombari e cervicali a lavorare di più per mantenere l’equilibrio.
Nel tempo, questa compensazione può generare tensioni croniche nella zona dorsale e cervicale. Ciò conduce alla cosiddetta cervicale infiammata, con rigidità, cefalee muscolo-tensive e dolori diffusi al collo.
Sintomi principali
La situazione appena descritta ha delle ripercussioni molto evidenti nelle persone. Si tratta di:
- dolore e rigidità al collo.
- difficoltà nei movimenti,
- tensioni che si irradiano a spalle, dorso e capo (cefalee muscolo-tensionali),
- formicolii agli arti superiori per compressioni nervose.
Come il grasso addominale compromette la postura e determina cervicalgia e mal di testa
Il grasso viscerale non è solo un problema estetico. Agisce come un vero peso che “tira” la colonna in avanti, alterando l’equilibrio dell’intero asse posturale. Quando la pancia cresce:
- aumenta la lordosi lombare,
- si chiudono le spalle,
- la testa è proiettata in avanti.
Questa postura, mantenuta nel tempo, sovraccarica muscoli e articolazioni cervicali generando dolore cronico.
Cervicalgia, mal di testa e sovrappeso/obesità: le prove scientifiche
La letteratura è ormai concorde: obesità e dolore muscoloscheletrico sono strettamente collegati.
Le cause non sono solo meccaniche (più peso = più carico sulle articolazioni), ma anche infiammatorie. Il tessuto adiposo in eccesso, infatti, produce citochine pro-infiammatorie che amplificano la percezione del dolore e favoriscono stati infiammatori cronici.
Il legame non riguarda solo la schiena o il collo. Secondo una meta-analisi pubblicata su Neurology, negli adulti l’obesità aumenta del 30% il rischio di emicrania. Al contrario, la perdita di peso si associa a una riduzione della frequenza e dell’intensità degli attacchi.
Anche nei bambini e negli adolescenti, il sovrappeso si accompagna più spesso a cefalee ricorrenti, un segnale precoce che il problema non è solo estetico, ma sistemico.
Se il trend continua: lo scenario a 5 anni
Senza un’inversione di rotta, il quadro epidemiologico potrebbe aggravarsi rapidamente. Nei prossimi cinque anni, si prevede un aumento dei casi di:
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cervicalgia cronica e disabilità correlate;
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emicrania persistente;
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patologie articolari (artrosi, dolore diffuso);
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neuropatie da compressione (formicolii, intorpidimenti);
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malattie metaboliche e cardiovascolari legate all’obesità.
Chi cura e come intervenire sui rischi di mal di testa e cervicalgia
Il trattamento deve essere multidisciplinare, perché nessuna figura da sola può correggere un problema così complesso.
- Medico o fisioterapista: per la diagnosi e la gestione della fase acuta del dolore.
- Osteopata: per riequilibrare le disfunzioni biomeccaniche.
- Personal trainer: per impostare un lavoro di rinforzo mirato e sicuro.
- Nutrizionista: per la riduzione del grasso addominale e il miglioramento del profilo metabolico.
Strategie pratiche: priorità
Per proteggere la colonna e ridurre il dolore cervicale, la priorità è aumentare la massa magra.
Allenarsi con i pesi in modo progressivo e personalizzato è la chiave per diminuire il grasso addominale, migliorare la postura e stabilizzare la cervicale.
Altri elementi fondamentali:
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Attività aerobica regolare e sostenibile.
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Core stability e rinforzo dei muscoli posturali.
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Stretching mirato per trapezio, scaleni e pettorali.
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Nutrizione bilanciata per favorire il dimagrimento viscerale.
Cose da evitare
- Addominali classici (crunch) che sovraccaricano il collo.
- Movimenti rapidi o overhead con carichi eccessivi.
- Trattamenti che ignorano il peso corporeo come causa modificabile.
Postura notturna: un alleato del benessere cervicale
Anche il riposo gioca un ruolo importante. La posizione supina è preferibile, con un cuscino che rispetti la curva fisiologica cervicale.
In alternativa, si può dormire sul fianco, scegliendo un cuscino che colmi lo spazio tra spalla e collo.
Da evitare, invece, la posizione prona, che obbliga il collo a rotazioni forzate e mantiene i muscoli in tensione per ore.

