Una ragazzina di 12-14 anni svogliata in palestra e che odia la ginnastica.
Così si racconta Barbara Bouchet. Incredibile per una attrice che arriva da un paese dove l’educazione fisica e lo sport sono una cultura e, soprattutto, sinonimo di salutismo.
“E’ una cosa bufissima – racconta – odiavo la ginnastica. Odiavo come la facevano fare a scuola. Solo basket e volley. Ne inventavo di tutti i colori per non farla. Mi mettevo un fazzoletto al collo e infilavo il braccio; poi raccontava che ero caduta e mi ero fatta male. Un’altra volta mi fasciavo la caviglia o un ginocchio. Ogni volta era una scusa. Ora, invece, devo fare ginnastica almeno una volta al giorno. Non posso più farne a meno. Sarebbe come se dimenticassi di lavarmi i denti ”.

 

Non ama nemmeno oggi lo sport agonistico, gli sport di squadra. Alla ginnastica è arrivata per caso.
“Ero a passeggio per San Francisco – dice – e ho visto una palestra. Sono entrata, era poco più di un corridoio con le prime macchine per il body building, ma la prima cosa che mi ha impressionato è stata la proprietaria. Ricordo che aveva i capelli grigi, come si dice? sale e pepe, pettinati alla Gilda. Aveva cinquant’anni, ma era stupenda. Ai piedi aveva scarpe con tacco altissimo. Vestiva panta collant aderentissimi, si vedeva tutto e soprattutto che aveva un fisico stupendo. Cominciò allora, feci amicizia e cominciai a frequentare la palestra ”.
Passò poco tempo e Barbara, che aveva già un gran bel fisico, fu iscritta ad un concorso.
“Era in palio il titolo di miss China Beach, la spiaggia del quartiere cinese: mi presentai e quando chiamarono le tre ragazze che dovevano salire sul podio venni chiamata per ultima. Pensavo di essere arrivata terza. Invece mi mettono al centro sul gradino più alto; solo allora scoprii di aver vinto. Mi vedo ancora là con il trofeo in mano”.
Da allora non ha mai più smesso di impegnare alcune ore nella ginnastica?
“Ho sempre fatto tanto corpo libero e body building quanto basta. Sempre, e sempre uguale. L’aerobica è arrivata dopo, con Jane Fonda. E’ stato importante perché ha portato allegria. Prima le palestre erano tristi, negli scantinati, si badava più al lavoro, c’era solo odore di sudore. Poi è cambiato tutto. Anche nella mia palestra, a Roma, ho pensato di fare qualche cosa di bello, di arioso, di allegro, di cercare anche la comodità a cominciare dal parcheggio, e poi il bar per chiacchierare, e un centro estetico”.
L’anno prossimo saranno dieci anni da quando Barbara Bouchet ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla sua palestra (“Avevo anche bisogno di interrompere col cinema, per riciclare il personaggio ”) e anche ai figli, due. A proposito, quanto le è servita la ginnastica per la maternità?
“Dal terzo mese di gravidanza in poi ho sempre fatto ginnastica. Dopo il parto sono tornata sempre come prima. La ginnastica ha tanti effetti positivi per le donne, sia sul pianto fisico sia su quello psicologico. Se ogni giorno si riesce a ritagliare qualche oretta, ci si ricarica pronte per tornare in battaglia ”.
Non ha mai amato la competizione, non ama nemmeno certe esagerazioni soprattutto nel body building.
“La donna deve essere donna. Con un fisico da donna, agile e scattante”.
Quindi è contraria a certe campionesse ipertrofiche che per mantenere certi attributi femminili, poi, devono ricorrere a protesi al silicone?
“Non vanno fatte cose disumane. Non bisogna perdere il senso estetico. Nella donna il body-building deve servire per rassodare, per tonifìcare”.
Quali consigli pensa di dare alle donne, quindi?
“Senza dubbio il corpo libero va bene; anche lo strech può servire per rassodare. In ogni caso per ogni problema c’ê una ginnastica appropriata. Ad esempio, per me non va bene l’aerobica; non posso saltare perchè’ ho problemi con la schiena fìn da quando ero ragazzina per colpa di un incidente.
Nella sua palestra ha difficoltà a spiegare le cose?
“A volte è difficile fare capire qual è la cosa migliore; convincere ogni persona che deve fare cose indicate e proporzionale alle proprie possibilità può essere diffìcile”.
Le possibilità di Barbara Bouchet sembrano invece infinite; la ragazzina che non amava lo sport a scuola ha fatto scuola di ginnastica. Continuerà a fare ginnastica per sé e per gli altri. Il suo fisico è la certificazione di quel che spiega alle sue allieve.

 

 

LA SCHEDA

Barbara Bouchet nasce in California, a San Francisco, ma la sua famiglia ha origini tedesche. Muove i primi passi nello spettacolo dopo alcuni concorsi negli States; la sua carriera parte tuttavia con l’arrivo in Italia, agli inizi degli anni Settanta. Numerose le sue partecipazioni in film ritenuti “minori” ed anche nel filone della “commedia all`italiana”. Tra l’altro recita accanto a due big come Ugo Tognazzi e Monica Vitti nella versione cinematografica dell’Anitra all’arancia. Lascia, poi, il cinema nel 1984 per dedicarsi completamente alla ginnastica e alla famiglia. Compare in televisione dove partecipa a programmi delle reti Fininvest. E’ sposata con il produttore Luigi Borghese e ha due figli.



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