Uno dei problemi della nutrizione umana, sia che si parli di persone onnivore, vegetariane, vegane, crudiste o fruttariane, è che le proteine contenute nei cibi presenti in natura sono troppo povere di AMINOACIDI ESSENZIALI (EAA) mentre abbondano di AMINOACIDI NON ESSENZIALI (NEAA).
Il rapporto fra gli aminoacidi esprime il valore biologico di una proteina che è più alto nelle proteine animali e più basso in quelle vegetali.
Come indica l’immagine sottostante, il miglior rapporto fra aminoacidi essenziali e non essenziali in una proteina naturale è del 16% di EAA contro il 84% di NEAA ….
Questo cosa vuol dire?
Gli aminoacidi sono le unità costitutive delle proteine, gli unici macronutrienti contenenti atomi di azoto. Nei carboidrati e nei grassi manca l’azoto per cui, se non assumessimo più alcuna proteina, il nostro organismo morirebbe dopo pochissimo tempo.
Noi non possiamo vivere senza proteine ma soprattutto senza AMINOACIDI ESSENZIALI perchè non siamo capaci di sintetizzarli attraverso il metabolismo e siamo costretti a introdurli col cibo..
La ricerca degli ultimi anni, ha dedicato maggiore attenzione alla qualità e alla composizione dei cibi. Oggi sappiamo che una buona genetica e un’alimentazione equilibrata sono alla base della forma fisica e della salute in tutto l’arco della nostra vita, ma soprattutto in tarda età.
Pochi sanno che le migliori proteine alimentari contengono al massimo il 16% di aminoacidi essenziali (quelli che servono realmente) mentre il restante 84% è costituito da aminoacidi NON ESSENZIALI, un disequilibrio naturale responsabile di molti problemi.
La domanda che bisognerebbe porsi è: “E’ corretto introdurre nell’organismo un eccesso di roba che non serve per avere ciò che realmente ci serve?”
Chi da anni si occupa di questi problemi ha formulato nuove miscele di aminoacidi fatte su misura per le esigenze umane invertendo il rapporto fra aminoacidi essenziali e non essenziali.
Una di queste chiamata NUTRIXAM si sta dimostrando utile nel correggere la malnutrizione dei pazienti anziani con bassi livelli di albumina nel sangue e in ogni situazione di deficit energetico compreso quello che si verifica negli atleti.
Non dimentichiamoci mai che la nutrizione è un farmaco, forse il miglior farmaco che l’uomo abbia mai avuto a disposizione.
a cura di Roberto Fadda – Dott. in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
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