I FANS – o Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei – sono farmaci impiegati per contrastare dolore, infiammazione e talvolta anche febbre. Il gruppo dei FANS comprende numerosissimi principi attivi, largamente usati in terapia per il trattamento di molti disturbi e malattie. In funzione della loro struttura chimica o del meccanismo d’azione, gli antinfiammatori non steroidei possono essere classificati in differenti gruppi. Il meccanismo d’azione è condiviso da tutti i FANS e consiste sostanzialmente nell’ostacolo della sintesi delle prostaglandine coinvolte nell’infi ammazione, ma non solo, attraverso l’inibizione dell’enzima ciclossigenasi o COX. Quest’ultimo è deputato alla conversione dell’acido arachidonico in prostaglandine della serie 2 e trombossano A2. Sulla base dei dati finora disponibili si potrebbe affermare che le differenze nell’attività antinfi ammatoria dei diversi tipi di FANS siano piuttosto modeste. Benché ogni principio attivo presenti comunque caratteristiche proprie che lo differenziano dagli altri, gli antinfiammatori non steroidei appartenenti ad uno stesso gruppo – se usati per indicazioni analoghe e a dosaggi “equivalenti” – si potrebbero considerare come interscambiabili fra di loro. Attenzione, però, ciò non significa eseguire diagnosi fai da te e auto-prescriversi una terapia in autonomia, in quanto il parere del medico è sempre opportuno e necessario, anche se il FANS che si vuole usare è contenuto in medicinali di libera vendita (senza ricetta medica). I farmaci antinfiammatori non steroidei, come aspirina, ibuprofene e naprosene, diminuiscono il dolore muscolare e articolare. L’aspirina viene usata da più di cento anni. L’introduzione dell’ibuprofene nel 1969 ha scatenato un amore sfegatato per questo tipo di farmaci. Gli americani ne mangiano come fossero caramelle, ma gli studi dimostrano che possono interferire con la guarigione dei tessuti e favorire rialzi pressori, attacchi cardiaci, problemi erettili, ulcere gastriche e danni a fegato e reni in caso di sensibilità. Non tutto però è negativo. In uno studio di circa 2.500 uomini, dei ricercatori della Mayo Clinic hanno riscontrato che chi assumeva i fans avevano un minor rischio di ingrossamento prostatico, prevalentemente in soggetti anziani. È necessario quindi equilibrare i fattori di rischio ascritti a questi farmaci con la capacità di alleviare il dolore e prevenire l’ingrossamento della prostata.

 

 

Bibliografia

 

St Sauver J, Jacobson DJ, McGree ME, Lieber MM, Jacobsen SJ. Protective association between nonsteroidal antiinflammatory drug use and measures of benign prostatic hyperplasia. American Journal Epidemiology 2006 Oct 15;164(8):760-8.



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