ALLENAMENTO CON I PESI E FLUSSO SANGUIGNO

 

Si pensava che le arterie diventassero più “rigide” con l’invecchiamento:

 

in questo modo la capacità di questi vasi di portare sangue in periferia diminuisce, mentre nel contempo aumenta la pressione e il cuore viene sovraccaricato.

La mancata elasticità arteriosa è legata inoltre a diverse malattie, tra cui la sindrome metabolica, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’obesità e processi aterosclerotici.

 

Fin qui nulla di nuovo, ma alcuni studiosi dell’Università di Basilea hanno pubblicato sull’International Journal of Sports Medicine uno studio in cui si afferma che anche l’allenamento con pesi pesanti può aumentare la rigidità dei vasi arteriosi prettamente in maniera maggiore nella parte alta del corpo rispetto a quello che succede nella parte inferiore o con l’allenamento di tutto il corpo.

 

La ricerca afferma che l’allenamento della parte superiore va a sovraccaricare maggiormente il cuore e i vasi sanguigni perché coinvolge muscoli relativamente piccoli.

 

Nella loro review riportano l’esperienza di altri studi che hanno dimostrato che l’esercizio aerobico dopo un allenamento con pesi pesanti può eliminare gli effetti negativi sulla diminuita elasticità
dei vasi arteriosi coinvolti. Gli autori giungono alla conclusione che per prevenire questo tipo di fenomeno, e quindi anche prevenire l’ipertensione arteriosa, tutti coloro che utilizzano i pesi ad alta intensità nel loro allenamento dovrebbero obbligatoriamente terminare la sessione con esercizi di tipo aerobico.

 

 

TESTOSTERONE E MALATTIE CARDIACHE

 

Un ponderoso studio condotto da ricercatori belgi, pubblicato su Endocrinology Metabolism, ha concluso che non ci sono prove per cui integrare i soggetti dalla quinta decade di età in su con testosterone non previene le malattie cardiovascolari.

 

Lo scopo dello studio era quello di verificare i dati di letteratura che indicano come livelli bassi di testosterone negli uomini non più giovani sono legati ad un aumento della pressione arteriosa, del colesterolo e dei trigliceridi, con conseguente aterosclerosi generalizzata, aritmie cardiache, iper-coagulabilità del sangue e, genericamente, cattiva funzionalità cardiaca.

 

L’integrazione di testosterone ha dimostrato di aumentare la massa muscolare, la forza, la performance sessuale e il rendimento mentale. Una metanalisi della letteratura e uno studio specifico di settore non hanno però confermato in modo corretto il legame tra livelli bassi di testosterone e malattie cardiache: non ci sono infatti test e prove standardizzate che evidenziano gli effetti benefici o meno dell’uso del testosterone a lungo termine.

 

 

I ricercatori quindi pongono in dubbio le affermazioni predette, affermando che il rapporto testosterone-cuore potrebbe essere legato ai fattori di rischio piuttosto che all’influenza dell’ormone stesso.

 

 

a cura del Comitato Scientifico

 

 

 

 

 

 

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