In un lavoro pubblicato da ricercatori della University of Southern California si stabilisce che il testosterone e altri steroidi androgeni anabolizzanti migliorano le prestazioni atletiche negli uomini e nelle donne. In Italia esiste la Legge L.N. 376/2000 che disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping. Di conseguenza, l’androgeno esogeno è vietato dalla maggior parte degli sport agonistici. Tuttavia, a causa della variabilità nella secrezione endogena e somiglianze con il testosterone esogeno, è stato difficile stabilire limiti consentiti per il testosterone in competizione. La produzione endogena di androgeni è regolata dinamicamente sia dall’esercizio fisico che dalla vittoria in competizione. Inoltre, il testosterone può pro-muovere le prestazioni atletiche, non solo attraverso le sue azioni anabolizzanti a lungo termine, ma anche attraverso rapidi effetti sul comportamento. Nelle donne, l’eccesso di produzione di testosterone endogeno a causa di disturbi innati dello sviluppo sessuale (DSD) può trasmettere un vantaggio competitivo. Per molti anni, le concorrenti femminili sono state sottoposte a test di genotipo sessuale e fenotipo noto come verifica di genere. Sebbene la verifica di genere non abbia identificato alcun uomo normale che gareggia come donna, questo processo ha identificato le atlete con DSD.  Poiché la comprensione del DSD si è ampliata negli ultimi anni, le donne con DSD sono sempre più in grado di continuare la competizione atletica. Il caso della sudafricana Caster Semenya ne è un esempio.

 

Bibliografia:

Wood RI, Stanton SJ. Testosterone and sport: current perspectives. Hormonesand Behaviour. 2012 Jan;61(1):147-55.

 

a cura di Redazione



Autore:

Tags: , , , , , , , , ,