Nutrizione e sport: il binomio strategico per salute e prevenzione

nutrizione e sport : molto cibo spazzatura tra i giovani

L’alimentazione gioca un ruolo sempre più rilevante nella promozione di uno stile di vita attivo. Il Rapporto Sport 2024, del contesto dell’analisi del comparto sportivo e del rapporto tra italiani ed esercizio fisico, dedica uno specifico approfondimento al legame tra nutrizione e sport. Questo offre una fotografia aggiornata delle abitudini alimentari degli italiani che praticano sport e di come queste si correlino a comportamenti salutari.

Negli ultimi anni si è rafforzata la consapevolezza istituzionale sul valore strategico dell’integrazione tra nutrizione e attività fisica. La Commissione Europea ha promosso numerosi interventi che pongono questi due elementi come centrali nella prevenzione delle malattie croniche. Si tratta, per esempio, dei programmi HealthyLifestyle4All, Physical Activity and Health e della EU Platform on Diet,

Anche in Italia, diverse iniziative a livello scolastico e territoriale si sono concentrate su questo binomio, riconoscendo il suo impatto educativo, sociale e sanitario. L’intreccio tra corretta alimentazione e pratica sportiva viene ormai considerato essenziale per favorire il benessere della popolazione e per costruire politiche pubbliche orientate alla salute e alla prevenzione.

I comportamenti alimentari nei giovani

Il rapporto si sofferma anche sulla fascia giovanile. Permane, infatti, un disallineamento za tra le indicazioni fornite dalle istituzioni sanitarie (quali consumare almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, equivalenti a 5 porzioni quotidiane) e le abitudini reali, soprattutto tra gli adolescenti.

In particolare, tra il 2013 e il 2023 si è calcolata una diminuzione di più di 8 punti percentuali del numero di adolescenti che mangiano frutta e verdura una volta al giorno.

Tra i ragazzi e le ragazze di 14-17 anni si osserva un diffuso peggioramento delle abitudini alimentari. Cresce il consumo di grassi e zuccheri e si riduce la diffusione della colazione regolare.

In generale, si rileva una limitata alfabetizzazione nutrizionale, ovvero una scarsa capacità di orientarsi consapevolmente nelle scelte alimentari.

Questa situazione è particolarmente marcata tra i giovani provenienti da famiglie in condizione di fragilità economica e culturale.

Alimentazione sbilanciata e infiammazione cronica di basso grado: un terreno favorevole anche per la cellulite

Numerosi studi scientifici indicano che una dieta ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e povera di nutrienti essenziali può promuovere uno stato di infiammazione cronica di basso grado. Questo tipo di infiammazione silente è associato non solo a disturbi metabolici, ma anche a manifestazioni estetiche e funzionali come la cellulite, che può insorgere anche in soggetti giovani e normopeso.

La cellulite, infatti, è oggi sempre più considerata l’esito di un’alterazione infiammatoria del tessuto adiposo sottocutaneo, aggravata da stili di vita sedentari, oltre che, appunto, da una scarsa qualità nutrizionale. Un’alimentazione sbilanciata può inoltre influenzare negativamente la salute del microbiota intestinale e la risposta ormonale, amplificando i processi pro-infiammatori sistemici.

Educare le nuove generazioni a una nutrizione equilibrata e consapevole, quindi, non è soltanto un’azione di prevenzione sanitaria, ma anche un passo rilevante per contrastare condizioni diffuse e spesso sottovalutate in quanto ridotte a “questioni estetiche”.

Lo sport come occasione di formazione anche sulla nutrizione

Questi dati suggeriscono l’importanza dello sport anche come veicolo educativo per stili di vita più consapevoli. Tuttavia, è emersa una criticità. Solo una minoranza dichiara di ricevere informazioni strutturate su alimentazione e sport attraverso canali scolastici o istituzionali, a conferma di un bisogno crescente di interventi mirati di educazione nutrizionale.

Il legame tra nutrizione e sport, dunque, non è solo funzionale alla prestazione fisica, ma rappresenta una leva strategica per la promozione della salute pubblica. Sottolineare tutto questo significa anche evidenziare le conseguenze di diete sbagliate.

Il potenziamento dei programmi educativi e informativi dedicati a questo binomio risulta oggi imprescindibile per rafforzare la cultura del benessere in tutte le fasce d’età.

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