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Il numero di italiani che si allenano va aumentando, anche se si parla sempre di poco più di un terzo della popolazione totale attiva in uno o più attività fisiche. Questo quello che dicono i numeri inerenti alla pratica sportiva in Italia rilevati dall’Istat nel 2024, pubblicati a giugno 2025. Nel 2024 le persone attive da questo punto di vista erano più di 21 milioni e mezzo (ossia il 37,5% della popolazione di 3 anni e più). Tra questi il 28,7% si dedicava a uno sport con continuità e l’8,7% saltuariamente.
Si tratta, naturalmente, di buone notizie per la salute e il benessere collettivo, che confermano un trend positivo di lungo periodo. Nel 1995 solo il 26,6% della popolazione praticava sport. Ovviamente c’è ancora da fare, ma il percorso è tracciato.
Un Paese sempre più attivo
A trainare questa crescita è soprattutto la pratica continuativa, che è passata dal 17,8% del 1995 al 28,7% del 2024. La pratica saltuaria resta invece stabile.
Interessante anche il dato sulle attività fisiche “autonome”. Circa un terzo degli attivi sceglie di muoversi fuori dai circuiti tradizionali, dedicandosi a camminate, bicicletta o allenamenti casalinghi.
Tra i trend emersi vi è il fatto che la pratica sportiva oggi è sempre più digitale. Il 18,7% degli italiani utilizza app per il fitness, social network o piattaforme online per allenarsi. L’uso è particolarmente diffuso nella fascia 25-44 anni, dove tocca il 29,1%.
Dove e perché ci si allena
La maggior parte delle persone si allena in impianti al chiuso (59,5%). È, però, cresciuta fortemente l’attività fisica in casa, passata dal 13,5% al 20,2% nell’ultimo decennio, complice anche la pandemia.
Le motivazioni che spingono a fare attività fisica sono diverse:
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mantenersi in forma (61,5%);
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coltivare una passione (49,8%);
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trovare svago e relax (42,6%).
Chi fa più sport: differenze di età e di genere
Lo sport è soprattutto un’abitudine dei più giovani:
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tra gli 11 e i 14 anni pratica sport il 75,6% (due su tre in modo continuativo),
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dai 15 ai 17 anni la quota resta alta (66,1%),
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tra i 18 e i 24 anni scende al 53,9%.
Con l’età i numeri calano, ma la pratica non scompare:. Il 23,3% dei 65-74enni si mantiene attivo, mentre tra gli over 75 la quota è dell’8,1%, in forte crescita rispetto al passato. Nel 1995 faceva attività fisica solo il 5,3% dei 65-74enni e appena l’1,4% degli ultra-settantaquattrenni.
Restano le differenze di genere: nel 2024 il 43,4% degli uomini pratica sport, contro il 31,8% delle donne. Tuttavia, il divario si è ridotto dai 17 punti del 1995 agli attuali 11,6.
Frequenza e continuità della pratica sportiva in Italia
Quanto spesso si fa sport?
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Il 13% degli sportivi si allena meno di una volta a settimana.
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Quasi la metà (48,8%) si dedica all’attività fisica 1-2 volte a settimana.
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Oltre un terzo (37,1%) raggiunge le 3 o più sedute settimanali.
Gli uomini risultano più costanti: il 40,3% pratica sport almeno 3 volte a settimana, contro il 32,8% delle donne.
La tendenza è alla continuità: il 66,6% si allena durante tutto l’anno, mentre il 32,3% lo fa solo stagionalmente.
Nel 2015 la quota di sportivi annuali era il 59%, segno di un deciso miglioramento.
Nord più attivo, Sud in difficoltà
La pratica sportiva in Italia resta territorialmente disomogenea. Le percentuali più alte si registrano al Nord-est (43,9%), seguito da Nord-ovest (41,7%) e Centro (41,5%). Il Sud e le Isole restano più indietro, con il 27,9% di praticanti.
Anche la dimensione dei comuni influisce: si muovono di più gli abitanti dei grandi centri metropolitani (42,7%) rispetto a chi vive nei piccoli comuni sotto i 2.000 abitanti (29,7%).
Il problema dell’abbandono
Accanto a un quadro positivo emerge un dato critico: il 25,4% della popolazione dichiara di aver abbandonato lo sport. Il fenomeno è più accentuato tra le ragazze dai 10 ai 24 anni, che smettono più precocemente rispetto ai coetanei maschi.
Le cause principali: mancanza di interesse, difficoltà economiche e scarsa accessibilità agli impianti sportivi.
La pratica del fitness sul podio come attività sportiva preferita in Italia
La classifica delle attività fisiche conferma il dominio del settore fitness. Nel Rapporto si legge che al primo posto tra le attività più praticate riguarda la ginnastica. Seguono tutte le altre.
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Ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica: 33,1% (7,1 milioni di persone). In forte crescita rispetto al 25,2% del 2015.
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Calcio: 20,3% (4,3 milioni di praticanti), ma in calo rispetto al passato (25,7% nel 2000).
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Sport acquatici: 18,7%, in flessione dal 21,1% del 2015.
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Atletica leggera, footing e jogging: 18,3%, in lieve crescita.
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Sport invernali e di montagna: 11,3%, in risalita grazie al boom del trekking (dal 1,6% del 2015 al 4% nel 2024).
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Ciclismo: 10,7%.
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Sport con racchetta: 8,5%, trainati dal padel (oggi al 2,9%, pari a 634.000 praticanti).
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Arti marziali e sport da combattimento: 5,8%, in crescita.
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Basket: 4,9% (era 4%).
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Danza/ballo: 7,8%.
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Pallavolo: 5,8%.
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Attività residuali: caccia (129.000 persone) e pesca (190.000).
Differenze di genere nelle attività
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Donne: fitness (47,4%), sport acquatici (22,5%), atletica/jogging (18,6%).
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Uomini: calcio (34,4%), fitness (22,2%), atletica/jogging (18%).
Pratica sportiva in Italia, le conclusioni dell’ISTAT
La pratica sportiva in Italia è in crescita costante . Il fitness, in tutte le sue forme, si conferma l’attività più diffusa, superando calcio e sport tradizionali. Non si devono però sottovalutare le criticità che ostacolano il miglioramento della situazione generale. Tra queste, in particolare, il drop out giovanile, soprattutto femminile, e le disparità territoriali che penalizzano il Sud e i piccoli comuni.
La sfida per i prossimi anni sarà rendere lo sport e l’attività fisica accessibili a tutti, trasformando questa tendenza positiva in un vero cambiamento culturale e sociale.