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Da tempo gli scienziati si chiedono se un giorno sarà possibile condensare in una pillola i benefici dell’attività fisica. L’esercizio, infatti, protegge cervello, cuore e muscoli, rinforza il sistema immunitario, tiene a bada il peso e rallenta l’invecchiamento. Una sfida difficile: gli effetti dello sport sul nostro organismo sono vastissimi e complessi.
Un recente studio pubblicato su Cell (giugno 2025) ha però individuato una molecola prodotta naturalmente durante l’allenamento che sembra racchiudere parte di queste proprietà: la betaina (betaine in inglese).
Che cos’è la betaina
La betaina è un composto organico presente in diversi alimenti (per esempio barbabietola, spinaci, cereali integrali) ma che il nostro corpo può anche produrre da sé. I reni, in particolare, la sintetizzano a partire dalla colina, grazie all’azione dell’enzima CHDH (choline dehydrogenase).
Questa molecola partecipa a processi importanti, come il metabolismo dei grassi e la regolazione dell’equilibrio osmotico nelle cellule.
Oltre a confermare le funzioni metaboliche note, lo studio citato ha mostrato che la betaina è correlata all’attività fisica. In particolare, aumenta significativamente in seguito all’allenamento regolare. In tal caso, svolge il seguente ruolo. Si lega alla proteina TBK1 (TANK-binding kinase 1), un regolatore cellulare implicato nei processi infiammatori e nell’invecchiamento, limitandone l’attività.
In questo modo, la betaina diventa un vero “mediatore molecolare” dei benefici dell’esercizio, contribuendo a ridurre lo stress delle cellule e a favorirne la vitalità nel tempo.
Betaina: ecco a cosa serve e potrebbe servire
Negli ultimi anni l’interesse dei ricercatori si è spostato sul possibile ruolo della betaina come “freno” all’invecchiamento. Come detto, essa si lega infatti a una proteina chiave, la TBK1 bloccandone l’attività. TBK1 è coinvolta in meccanismi che promuovono l’infiammazione cronica e la senescenza cellulare, due processi strettamente collegati al declino fisiologico legato all’età.
Agendo su questa via, la betaina contribuisce a ridurre lo stress ossidativo, a ringiovanire le cellule immunitarie e a migliorare il bilancio metabolico.
Lo studio dell’Accademia Cinese delle Scienze
Per chiarire il legame tra attività fisica e betaina, un gruppo di ricercatori della Chinese Academy of Sciences di Pechino ha arruolato tredici uomini giovani e allenati. Il protocollo prevedeva:
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45 giorni di sedentarietà forzata, per “resettare” l’organismo;
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un test singolo (5 km di corsa) per osservare le risposte immediate dell’esercizio acuto;
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una routine di corsa regolare (5 km a giorni alterni per 25 giorni) per valutare gli effetti dell’esercizio a lungo termine.
Durante tutto l’esperimento, i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e feci per analizzarle. Sono stati rilevati cambiamenti in positivo dal punto di vista immunitario, del microbiota intestinale e del metabolismo dei grassi. Sono state notate differenze rispetto al tipo di esercizio praticato.
Esercizio acuto vs. esercizio ripetuto
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Acuto: una singola sessione di corsa ha scatenato una risposta ma transitoria.
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Continuativo: il programma di jogging regolare ha ridotto l’infiammazione (meno TNF-α), migliorato i parametri metabolici (trigliceridi e GGT in calo), aumentato enzimi antiossidanti e “ringiovanito” il comparto immunitario, con più linfociti naive e meno cellule esauste.
Il ruolo della betaina
Un risultato particolarmente interessante è stato l’aumento netto della betaina plasmatica nei volontari durante l’esercizio regolare. Analisi mirate hanno mostrato che la fonte principale non era il microbiota intestinale, ma i reni, tramite l’attivazione di CHDH.
In laboratorio, la betaina ha dimostrato di inibire TBK1, spegnendo due importanti vie pro-invecchiamento (NF-κB e IRF3) e riducendo marcatori cellulari della senescenza (p21, γ-H2A.X). Allo stesso tempo ha attivato NRF2, che potenzia la risposta antiossidante.
Esperimenti sui topi
Per verificare l’effetto in vivo, i ricercatori hanno somministrato betaina a topi anziani. I risultati sono stati notevoli:
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miglioramento della forza muscolare e della coordinazione motoria;
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sistema immunitario più efficiente e ridotta infiammazione;
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pelle più giovane e minore fibrosi nei tessuti;
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persino un effetto positivo sul comportamento, con meno segni simili alla depressione.
Conclusioni
Lo studio colloca la betaina come un potenziale mimetico dell’esercizio, capace di riprodurne parte dei benefici a livello molecolare e di rallentare l’invecchiamento nei modelli animali.
È fondamentale sottolineare che resta ancora da verificare la sua efficacia e sicurezza negli esseri umani, soprattutto in età avanzata.
Per ora, la vera “pillola” che funziona sempre resta… fare attività fisica regolarmente.