ISSA Europe NON SOLO FITNESS

Contrariamente a quanto si pensa l’etimologia di agonismo non è agonia ma bensì competizione, competitività, combattività, rivalità, aggressività, accanimento, grinta (dal greco agōnismós “lotta”).

 

Agonismo è una parola molto presente nella nostra lingua e, nella sua radice vi è l’agone, ovvero sia il campo di sfida di gare d’atletica, di confronto politico o di tenzone letteraria. Agōn è il termine con cui nell’antica Grecia avvenivano gare e dispute. Successivamente anche a Roma s’indicò con lo stesso termine una manifestazione pubblica consistente in gare e giochi organizzati in occasione di celebrazioni religiose. Agone è stato poi sia uno degli elementi fondamentali della commedia antica, sia una caratteristica peculiare degli antichi Greci, che coltivavano e apprezzavano lo spirito agonistico, al punto da istituire numerose gare atletiche e artistiche.

Amo lo Sport, è stato ed è la mia vita professionale oltre che agonistica.
Personalmente amo gli sport dove, se vinco o perdo è solo in base alla mia bravura o capacità. Quando vi è un arbitro o un giudice non sempre vince il migliore, anche se mi piacerebbe crederlo.

 

ISSA rappresenta da sempre il fitness, la prevenzione, la cura per la persona, le scienze esatte come anatomia, fisiologia, biochimica, biomeccanica per arrivare a ottenere, esempio, attraverso un’analisi della composizione corporea, la stesura di allenamento e alimentazione personalizzate non “secondo me” ma attraverso la conoscenza. In questi anni ISSA, attraverso i propri certificati, si è distinta anche nel settore sportivo ad alti livelli con preparatori atletici, atleti agonisti prestativi e “estetici” che stanno facendo la differenza per capacità e professionalità.

Tra i vari certificati ricordo finalisti olimpici, campioni del mondo, europei, italiani, preparatori atletici di squadre professioniste. Allenare un atleta è difficile e più alto è il livello, maggiori sono le difficoltà.
Negli ultimi anni sono molti gli atleti ISSA che hanno gareggiato nelle varie federazioni nel campo “estetico”, dalle bikini ai men phisique, al bodybuildng.

 

Ogni atleta che ho avuto la fortuna di incontrare, conoscere e allenare mi ha dato veramente tanto, sia dal punto di vista umano sia tecnico. Partecipare a queste competizioni comporta un impegno di tempo, rinunce oltre che un esborso economico non indifferente spesso ignorato da parte del popolino. Pensate solo al tesseramento annuale, all’iscrizione alla gara, al cibo, ai viaggi, al colore, costume, capelli, trucco, agli anni di allenamento necessari per salire competitivo sul palco, sull’agone. In 30”, ci si gioca tutto, pochi secondi per dimostrare di essere il/la “migliore”.
Confrontandosi con atleti che hanno sputato sangue e che si aspettano di poter tornare sul palco dopo la prima uscita, come finalista, per poter salire almeno sul podio. Dietro ogni atleta vi è una storia, che i più non conoscono.

 

Seguire un atleta è condividere tutto cercando di aiutarlo a realizzare il proprio sogno. Chi pensa di conoscere gli atleti dal profilo social sbaglia il più delle volte.

Dopo ore di attesa consumate a ripassare mentalmente e fisicamente la routine inizia il riscaldamento, ascoltando le proprie sensazioni, il pump. Finalmente arriva il momento di salire; il fiato diventa corto, il riscaldamento diventa un modo per scaricare le tensioni.
Un ultimo controllo al colore, capelli, trucco. Si sale le scale, si osserva non più dal basso ma dall’alto.
Si guarda verso il pubblico aspettando di udire il proprio nome. Un ultimo sguardo al coach e da quel momento si è soli con se stessi, con i propri dubbi, certezze, paure e i desideri. È d’obbligo guardare i giudici in faccia e affrontandoli si affronta se stessi, sorridendo si dimostra sicurezza..

 

Pochi secondi per dimostrare di essere i migliori, poi i confronti e l’attesa che lo speaker pronunci il proprio numero. La felicità e la delusione sono un tutt’uno in questo momento. In ogni caso si vince e si perde insieme, e tutti i confronti fatti, gli allenamenti, le discussioni, le risate e i pianti balzano nel cervello durante e dopo la gara. Gareggiare significa affrontare se stessi, come diceva un grandissimo ballerino, “Non cerco di ballare meglio di chiunque altro. Cerco solo di ballare meglio di me stesso.” È questo il segreto, saper affrontare le proprie paure, gareggiare solo per se stessi, per nessun altro.

 

Chiudo con tre frasi di personaggi diversi tra loro che ho personalizzato e le dedico a ogni atleta con cui ho avuto il piacere e l’onore di stare vicino dove si riconosceranno sicuramente.

 

Spesso un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato. (Nelson Mandela)

 

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Mahatma Gandhi)

 

Alcune non vittorie sono più trionfali delle vittorie stesse.(Michel Montaigne)

 

 

 

a cura di Claudio Suardi – MFS Direttore Tecnico ISSA Europe

 

 

 

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