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Linfit è tra le più recenti discipline riconosciute dal CONI. Si tratta di una ginnastica pensata per sollecitare il sistema circolatorio e linfatico.
Si è parlato di Linfit al Milan Longevity Summit, organizzato nel capoluogo lombardo a fine marzo, in quanto questa metodologia consiste in un approccio sinergico, mirato al benessere psicofisico. I suoi ideatori la propongono quale alternativa efficace ai programmi tradizionali di allenamento per una longevità sana e attiva. Vediamo come e perché.
Gli obiettivi di Linfit
Il metodo Linfit nasce applicando principi di anatomia, fisiologia e biomeccanica. Promette, in primo luogo, di ridurre infiammazione e favorire il recupero da allenamento. In ultima analisi, vuole contribuire a conservare la capacità di prestazione potendo contare nel tempo sulla salute vascolare.
Questo importante scopo a lungo termine si combina con la volontà di dare risposte concrete, e più nel breve, a chi vuole contrastare ritenzione idrica, gonfiore e cellulite.
Quali benefici praticando Linfit?
Il sistema linfatico ha funzioni importantissime per l’omeostasi dei fluidi tissutali e ha un ruolo di primo piano nella risposta immunitaria.
Linfit agisce, nello specifico, sulle principali stazioni linfonodali con tutte le ripercussioni positive che questo può avere dal punto di vista anti infiammatorio. Per tale ragione, Linfit può innalzare il livello di performance atletica in soggetti sani e aiuta nel recupero muscolare.
D’altra parte, risulta utile nella riabilitazione post operatoria per trattare disturbi circolatori, gonfiore eccetera.
Per tutti, Linfit, lavorando sul sistema linfatico, potenzia la capacità di detossinazione dei tessuti.
Come funziona Linfit
La disciplina combina esercizi mirati e automassaggi linfodrenanti. Tale combinazione è pensata per non rischiare il ristagno dei liquidi che spesso è conseguenza degli allenamenti (soprattutto di training ad alta intensità).
In linea generale, l’allenamento Linfit inizia con un riscaldamento mirato al risveglio dei linfonodi per un effetto linfodrenante. Per esempio, si esegue la stimolazione delle dita dei piedi.
Seguono esercizi a corpo libero e anche con pesi. E poi si prevedono movimenti che favoriscono la mobilità e la flessibilità (molto importanti per il drenaggio) anche ispirati a yoga e Pilates. Il lavoro agisce, in particolare, su gambe, addominali e glutei. Ma coinvolge anche tutto il resto del corpo per promuove un miglior microcircolo. A tale scopo possono essere adoperati palline massaggianti, foam roller eccetera.
Il defaticamento è, infine, orientato alla scarico venoso per favorire una sensazione di relax. In tutto l’allenamento e, soprattutto, in questa fase ci si focalizza sulla tecnica di respirazione per un maggior rilassamento.
Come anticipato, anche l’automassaggio è finalizzato direttamente all’ottimizzazione del drenaggio dei liquidi.
Uno spunto critico: il sistema linfatico tra innovazione e carenze di ricerca
Benché Linfit presenti una proposta innovativa nel panorama del benessere fisico, focalizzandosi sul sistema linfatico, va osservato che la letteratura scientifica a supporto di interventi strutturati su tale sistema attraverso l’esercizio fisico è ancora in fase esplorativa.
Studi recenti indicano che attività fisica moderata, associata a tecniche di respirazione profonda e stretching, può stimolare efficacemente il flusso linfatico, migliorando la funzione immunitaria e riducendo l’infiammazione. Tuttavia, al momento sono stati diffusi solo dati in merito a studi interni e sperimentazioni. Mancano ancora protocolli ampiamente validati e standardizzati che misurino con precisione questi benefici nei diversi tipi di popolazione.
Molti articoli accademici hanno sottolineato come il sistema linfatico risponda positivamente a stimoli ritmici e dolci, come quelli generati dalla respirazione diaframmatica, dalla contrazione muscolare e dallo stretching lento. Ma sebbene i principi su cui si fonda Linfit siano coerenti con queste evidenze, manca ancora una validazione specifica del metodo stesso all’interno della comunità scientifica.
Inoltre, mentre le discipline tradizionali come il linfodrenaggio manuale e l’attività fisica personalizzata in ambito riabilitativo hanno accumulato una solida base di letteratura scientifica, Linfit, in quanto metodologia emergente, non ha ancora raggiunto un livello di consolidamento tale da poter essere pienamente integrato nei percorsi clinici.
In generale, è importante ricordare che anche un allenamento personalizzato, costruito sui bisogni specifici dell’individuo, monitorato costantemente e adattato in base ai risultati ottenuti, può portare a esiti simili in termini di miglioramento del microcircolo, riduzione dell’infiammazione e supporto alla funzione linfatica. La letteratura sull’esercizio fisico adattato, soprattutto in ambito preventivo, conferma che programmi individualizzati ottimizzano l’efficienza fisiologica e il recupero, specialmente quando integrati con tecniche di respirazione e controllo posturale.
Questo non vuole invalidare il potenziale di Linfit, ma invita alla cautela: l’entusiasmo va accompagnato da studi scientifici rigorosi…