La medicina ufficiale è perdente nella lotta all’obesità e al sovrappeso

L'obesità e il sovrappeso sono figli dell'indifferenza dei pubblici poteri che non hanno posto in essere una vera ed efficace attività di prevenzione, attraverso la diffusione dell'attività sportiva e nuove e più moderne regole di gestione dell'alimentazione. Esse se praticate avrebbero senz'altro fermato l'avanzare di questo fenomeno devastante che tanti danni ha cagionato e continua ancor più oggi a cagionare all'intera società. Finora nel nostro Paese parte della giurisprudenza (superata dai tempi che stiamo vivendo) ha ritenuto che anche una semplice indicazione di dieta a persone sane fosse prerogativa riservata alla classe medica. Quest'ultima dal suo canto, oberata dei numerosi compiti relativi alla terapie da praticare agli assistiti portatori di patologie non è stata in grado di occuparsi a tempo pieno di un compito che pur le era stato affidato dalla legge di riforma sanitaria del 1988 N 833 di impartire un'educazione alimentare a tutti gli assistiti e fra essi anche a quelli non portatori di alcuna malattia.

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Tanti i benefici per la salute…

In questo momento di cambiamento, infatti, il Ministro della Salute, con una dichiarazione resa a fine gennaio 2019, che esamineremo dopo, ha preso in considerazione l’opportunità di dare a tutti i cittadini di ogni età la possibilità di accesso alle varie attività sportive e del fitness per una maggiore tutela della loro salute ed anche per conseguire un risparmio delle risorse economiche riservate alla spesa sanitaria.

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CELLULITE: Riflettiamoci sopra.

Leggere i format preconfezionati per combattere la cellulite riesce solo a sgualcire il buonumore. Perché, a distanza di decenni, tutto ruota ancora attorno a un’unica nota tematica: l’accanimento “terapeutico” sulle gambe con l’attività fisica e la ricerca ossessiva dell’eliminazione dell’acqua con l’alimentazione/integrazione.

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