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La valutazione della forma fisica non significa solo osservare peso e aspetto. Vuol dire comprendere a fondo come il corpo risponde allo sforzo e come si comporta il sistema cardiovascolare. Tra i diversi indicatori a disposizione, il fitness cardiorespiratorio è uno dei più efficaci nel predire longevità, rischio di malattie croniche e qualità della vita. Nonostante ciò, la sua misurazione viene spesso trascurata nei programmi di allenamento e nelle valutazioni sanitarie. Un recente studio approfondisce l’importanza di monitorare il livello di forma cardiorespiratoria a livello globale, evidenziando connessioni con stile di vita, attività fisica e rischi metabolici.
Cosa vuol dire CRF e perché serve per la valutazione della forma fisica
CRF è l’acronimo di Cardiorespiratory Fitness, ovvero idoneità cardiorespiratoria. Si tratta di un indicatore fisiologico che misura l’efficienza con cui il cuore, i polmoni e l’apparato muscolare lavorano insieme per fornire ossigeno durante l’attività fisica. Il CRF riflette in modo diretto la capacità aerobica di una persona. È strettamente correlato al consumo massimo di ossigeno (VO₂max), che rappresenta lo standard per la valutazione della forma fisica cardiorespiratoria.
Numerosi studi hanno dimostrato che un buon livello di CRF è uno dei più forti predittori di salute cardiovascolare e longevità. Alcuni ricercatori indicano che sia più significativo di fattori tradizionali come la pressione sanguigna, il colesterolo o il BMI. Un CRF basso, invece, è associato a un aumento del rischio di malattie croniche, tra cui diabete di tipo 2, obesità, alcuni tipi di cancro e soprattutto malattie cardiovascolari. Proprio per questo, il CRF è oggi considerato un “segno vitale” della salute, da monitorare regolarmente, anche in assenza di sintomi.
In breve. L’idoneità cardiorespiratoria (CRF) ha dimostrato di essere un interessante indicatore per la valutazione della forma fisica generale. Essa si aggiunge e migliora la classificazione oltre i fattori di rischio tradizionali e il rischio cumulativo di morte nel corso della vita. Tuttavia, non esiste un database multicentrico formale che fornisca un campione rappresentativo su scala globale per interpretare accuratamente le misure CRF.
I risultati dello studio sui livelli di fitness globali
L’obiettivo dello studio globale (condotto in Norvegia) era quello di descrivere i dati di sorveglianza web a livello mondiale del CRF. Si è così evidenziato come i livelli medi di fitness cardiorespiratorio varino sensibilmente in base al sesso, all’età e alla regione geografica.
Il valore medio stimato (eCRF) è risultato pari a 50,4 mL·kg⁻¹·min⁻¹ per gli uomini e 40,6 mL·kg⁻¹·min⁻¹ per le donne. Con l’avanzare dell’età, i valori di eCRF sono diminuiti in tutte le regioni e nei paesi con una sostanziale eterogeneità tra le regioni.
In media, uomini e donne hanno trascorso 7,2 ore / giorno e 6,8 ore / giorno essendo sedentari. D’altra parte, i valori medi di eCRF erano più alti tra coloro che soddisfacevano le attuali raccomandazioni di attività fisica, indipendentemente dalla loro sedentarietà.
Come è stato realizzato lo studio sulla valutazione della forma fisica cardiorespiratoria
I dati sono stati raccolti attraverso un questionario basato sul web, comprese domande su paese e città di residenza, etnia, livello di istruzione, età, sesso e dati antropometrici come altezza, peso, girovita e frequenza cardiaca massima e a riposo, su una pagina web liberamente disponibile. È stato utilizzato un algoritmo di non esercizio precedentemente convalidato per stimare la CRF (eCRF).
Lo studio ha coinvolto un campione volontario di 730.432 partecipanti sani, prevalentemente di razza bianca (82,1%) e 50,8% donne.
Accanto a CRF il rischio determinato dal grasso
I dati di sorveglianza globale dell’e CRF aiuteranno a identificare le popolazioni target a maggior rischio. Supporteranno i decisori per capire quali strategie di intervento funzionano per quali popolazioni e a informare meglio gli operatori sanitari e i responsabili politici a elaborare strategie per migliorare l’attività fisica, la CRF e la salute pubblica.
Importantissimo per la valutazione della forma fisica è poi il tema grasso. Nell’uomo la maggior parte di grasso si deposita nell’addome (grasso viscerale) e sulla superficie dei muscoli dell’addome (grasso subcutaneo). La donna accumula grasso principalmente sui glutei e sulle anche.
Il grasso addominale è deleterio perché si mobilizza facilmente per andare nella circolazione sanguigna dove può causare problemi alle arterie, favorire la resistenza all’insulina e interrompere il metabolismo.
I ricercatori hanno trovato che il 50% degli uomini con un girovita maggiore di 39.37 pollici (un metro) erano insulino-resistenti. Coloro che avevano, invece, un girovita inferiore raramente presentavano questo problema.
Il rischio di diabete aumentava con l’aumento della circonferenza vita. Per esempio, un girovita di 45 pollici era più dannoso di uno di 40 pollici.
L’aumento del deposito di grasso addominale aumenta anche il rischio di malattie cardiache, ictus, alcuni tipi di tumori, pressione alta, colesterolo alto e trombosi.
La circonferenza vita è una delle migliori e più semplici misure per determinare il rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2 ancora di più dell’indice di massa corporea (BMI) e del rapporto girovita-coscia.
Bibliografia
Nauman J, Tauschek LC, Kaminsky LA, Nes BM, Wisløff U. Global Fitness Levels: Findings From a Web-Based Surveillance Report. Progress in Cardiovascular Diseases 2017 Jun-Jul;60(1):78-88.