Sarcopenia nell’anziano: recuperare massa muscolare per contrastare problemi cardiovascolari

come evitare sarcopenia nell'anziano, ecco perché è importante recuperare massa muscolare e mantenerla

La sarcopenia è una condizione sempre più riconosciuta e diagnosticata nell’anziano. Caratterizzata da un declino della massa muscolare, della forza e della funzionalità, la sarcopenia ha implicazioni, tra le varie, anche in cardiogeriatria.

Nel recente studio “Sarcopenia and Cardiogeriatrics: The Links Between Skeletal Muscle Decline and Cardiovascular Aging“, Sarcopenia e cardiogeriatria: i legami tra declino muscolare scheletrico e invecchiamento cardiovascolare) si indica una relazione bidirezionale tra sarcopenia e malattie quali insufficienza cardiaca, stenosi aortica e malattia cardiovascolare aterosclerotica. In questo stesso lavoro, gli studiosi fanno riferimento a strategie integrate e personalizzate per affrontare tali situazioni. In particolare, per recuperare massa muscolare si indica l’importanza dell’esercizio fisico (allenamento della forza) accanto all’ottimizzazione nutrizionale.

 

Quali cause e conseguenze della sarcopenia nell’anziano

La sarcopenia senile determina una serie di effetti, tra cui fragilità, perdita di indipendenza, aumento del rischio di fratture. La sarcopenia nell’anziano indubbiamente abbassa la qualità della vita. Aumentano però anche le evidenze scientifiche che collegano questo problema alle malattie cardiovascolari e condizioni patologiche.

Nella fisiopatologia della sarcopenia si fa riferimento principalmente a:

  • diminuzione della capacità rigenerativa muscolare (invecchiamento delle cellule satellite);
  • riduzione della qualità muscolare (nello specifico, perdita di fibre di tipo II, a contrazione rapida) e aumento relativo di quelle di tipo I a contrazione lenta) e infiltrazione di grasso intramuscolare;
  • squilibrio della regolazione molecolare dell’anabolismo e del catabolismo muscolare;
  • cambiamenti ormonali;
  • infiammazione sistemica cronica.

 

Differenza tra sarcopenia e cachessia

Nello studio si evidenzia, per maggiore chiarezza, la differenza dei concetti, per quanto vicini, di sarcopenia e cachessia.

Solitamente i test per verificare la sarcopenia vanno dalle  valutazioni mediante tomografia computerizzata a tecniche di assorbimetria a raggi X per misurare la massa magra. Un esame della funzione fisica dei muscoli è eseguita, per esempio, osservando la velocità di andatura. In base a tutto questo si definisce se la sarcopenia è primaria se non vi è una causa sottostante o secondaria se causata da altre patologie.

Cosa diversa è, invece, la cachessia che è una sindrome da deperimento. Essa si caratterizza per una elevata e involontaria perdita di peso solitamente nel contesto di malattie croniche, quali l’anoressia ma anche il cancro e, appunto l’insufficienza cardiaca. In questo caso la sarcopenia è secondaria. La perdita di muscolatura è associata al dimagrimento generale.

 

Sarcopenia e malattie cardiovascolari senili

L’insufficienza cardiaca aumenta con l’età. Varia da circa l’1% nelle persone con meno di 55 anni al 10% per quelli che superano i 70. È importante sottolineare che da un punto di vista clinico, secondo vari indagini, la prevalenza di sarcopenia nei pazienti con questo problema è di circa il 31% rispetto al 6-12% nella popolazione generale.

Secondo lo studio in esame, negli individui anziani con insufficienza cardiaca si osservano 2 tipi di implicazione muscolare. Vi sono casi di cachessia dovuta a grave insufficienza cardiaca e sarcopenia coesistente con l’insufficienza cardiaca.

  • Nella prima situazione si riscontrano: spostamento verso un tipo di miofibra di tipo II, insieme a edema intrafibrillare, infiltrazione di grasso e fibrosi. Si osserva anche uno stato energetico ipermetabolico con notevole infiammazione.
  • Nella seconda, è caratteristica una predominanza di fibre di tipo I, spesso, con infiltrazione di grasso, e c’è uno stato energetico ipometabolico o normometabolico. Risulta qui evidente il collegamento tra le due condizioni. La sarcopenia può portare a una diminuzione delle prestazioni fisiche e a un’alterazione dell’ergoriflesso e della modulazione del sistema nervoso simpatico, contribuendo alla patogenesi dell’insufficienza cardiaca. Inoltre, la sarcopenia contribuisce all’affaticamento muscolare e alla dispnea.

In generale, l’atrofia muscolare è anche associata a un declino della forma fisica cardiorespiratoria nei pazienti con insufficienza cardiaca.

 

Stenosi aortica

La prevalenza della stenosi aortica nei pazienti di età superiore ai 75 anni è del 12,4% e tale patologia in forma grave è presente nel 3,4% di essi. Sarcopenia e stenosi aortica potrebbero potenzialmente avere meccanismi patofisiologici comuni. Entrambe le condizioni sono correlate all’età e possono comportare un’infiammazione cronica di basso grado sottostante.

D’altro canto, l’atrofia muscolare potrebbe portare a un declino funzionale e a un decondizionamento cardiovascolare (cambiamento della struttura del cuore e dei vasi sanguigni, ndr), esacerbando i sintomi nei pazienti con stenosi aortica.

 

Malattia cardiovascolare aterosclerotica

Con malattia cardiovascolare aterosclerotica si intende un gruppo di condizioni cardiovascolari causate dall’accumulo di placca aterosclerotica. Sono comprese condizioni quali sindromi coronariche acute, malattia coronarica e malattia arteriosa periferica. Ancora una volta, il concetto di infiammazione cronica di basso grado potrebbe essere un meccanismo comune alla base sia della sarcopenia sia di questi problemi, nonché una componente correlata all’età che esiste per entrambe le condizioni.

Diversi studi indicano che una bassa massa muscolare (una componente della sarcopenia) potrebbe essere un marcatore di prognosi sfavorevole nei pazienti con sindromi coronariche acute.

Esistono, inoltre, prove indirette che la sarcopenia possa essere associata a processi aterosclerotici.

Infine, sono emerse recentemente prove che la sarcopenia è un potenziale fattore di rischio per lo sviluppo di fibrillazione atriale.

 

I rimedi della sarcopenia nell’anziano

Lo studio conclude presentando quelli che possono essere gli approcci terapeutici al problema della sarcopenia nell’anziano. Accanto a terapie ormonali che, secondo gli studiosi stessi, vanno attentamente soppesate a livello strettamente medico, per considerare i potenziali rischi e controindicazioni, si fa riferimento a esercizio fisico, ottimizzazione nutrizionali e del sonno. Questi rappresentano attualmente i pilastri di un approccio efficace alla sarcopenia. Per il futuro si guarda a strategie antinvecchiamento i cui studi sono, però, ancora in corso.

 

Esercizio fisico contro la sarcopenia

L’esercizio fisico è ritenuto l’intervento fondamentale, con l’allenamento di resistenza che dimostra i benefici più significativi nel migliorare la massa muscolare e la forza. Si raccomanda un regime di allenamento eseguito 2-3 volte alla settimana, concentrandosi su grandi gruppi muscolari con sovraccarico progressivo.

L’esercizio aerobico deve integrare tale allenamento per migliorare la forma cardiovascolare e ridurre la massa grassa. E questo si ripercuote indirettamente sulla qualità muscolare. Si suggerisce cioè che gli approcci di allenamento combinati possano produrre risultati più interessanti.

Infine, l’allenamento dell’equilibrio è importante per incrementare la funzionalità fisica e prevenire le cadute.

 

Alimentazione e sarcopenia

L’ottimizzazione nutrizionale è imprescindibile nella gestione della sarcopenia. Un apporto proteico adeguato (1,2-1,6 g/kg/giorno) è essenziale per la sintesi proteica muscolare. Si consigliano fonti ricche di leucina come latticini, uova e carni magre.

L’integrazione con aminoacidi essenziali o proteine ​​del siero del latte può essere utile per gli individui con un apporto alimentare subottimale.

L’integrazione, inoltre, di vitamina D è necessaria per coloro che presentano carenze, poiché supporta la salute muscolare e riduce il rischio di cadute. Si dovrebbe, inoltre, integrare il ferro in caso di individui con anemia, in particolare se collegata all’affaticamento correlato alla sarcopenia o alla ridotta capacità di esercizio.

Gli acidi grassi Omega-3 possono anche svolgere un ruolo di supporto nella riduzione dell’infiammazione e nella preservazione della massa muscolare.

 

Focus su sonno e stress

Le strategie di ottimizzazione del sonno e riduzione dello stress, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale e la consapevolezza, supportano il recupero e l’equilibrio metabolico generale. Un approccio individualizzato e incentrato sulla persona che integri interventi di esercizio, nutrizione e stile di vita, supportato da trattamenti farmacologici quando necessario, è imprescindibile per affrontare efficacemente la sarcopenia.

 

 

 

 

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