La cellulite si è posta all’attenzione dei nostro tempo come un problema estetico di grande importanza. Fenomeno tipicamente femminile questo inestetismo si manifesta maggiormente sulle cosce e sui glutei determinando negli arti inferiori il tipico profilo a “clessidra”

 

Nei soggetti affetti da cellulite pinzando con le mani la cute, oltre a provocare una sensazione di notevole dolore, questa si presenta cosparsa di avvallature che conferiscono alla pelle il caratteristico aspetto di “buccia d’arancia” Nei casi più gravi si notano vere e proprie depressioni, dovuti a fenomeni di trazione verso l’interno, pastosità profonde e facilità alle ecchimosi anche per piccoli urti. L’evoluzione finale presenta cute flaccida, capillari dilatati e microvarici ed a questo punto il soggetto lamenta, sempre più frequentemente, pesantezza e tensione agli arti inferiori, piedi freddi e crampi.

 

Cellulite

L’indagine istologica ormai è classica: gli adipociti, cioè le cellule dell`adipe che contengono una gocciola di grasso, aumentano di numero e di volume; vi è un aumento modesto dei setti fibrosi intralobulari, un aumento del collagene, formazione di edema (gonfiore) inspessimento della parete dei vasi linfatici con diminuzione dei loro calibro interno, nonché infiltrazione perivasale di

cellule di tipo infiammatorio. Negli strati più profondi dell’epidermide, se vi è un’evoluzione clinica, si notano alterazioni peggiori come l’aumento cospicuo dei collagene e sclerosi (indurimento) delle varie componenti.

 

Il tessuto adiposo, costituito appunto da cellule il cui volume è occupato da un’unica goccia lipidica contenente trigliceridi è biologicamente molto attivo. Infatti si è visto come la cellula adiposa non si limita a immagazzinare solo i grassi ma partecipa attivamente al metabolismo tramite stretti contatti con il plasma sanguigno mediante il quale, in condizioni normali, apporta ai tessuti gli elementi necessari, depurandoli successivamente di scorie e acidi grassi. In presenza invece di un fenomeno cellulitico si nota un aumento della permeabilità dei vasi e una diminuzione del flusso sanguigno dovuta appunto all’inspessimento delle pareti dei capillari.

 

Da ciò si comprende come la cellulite non sia un banale fenomeno estetico, bensì una malattia dello strato adiposo che i medici definiscono “panniculopatia edemato-fibrosclerotica”.

 

I fattori predisponenti ai fenomeno cellulitico sono essenzialmente tre: genetici-razziali, ereditari, alimentari.

In sintesi pero i due meccanismi fondamentali che influiscono sullo stato cellulitico sono quello metabolico e quello circolatorio.

 

Il meccanismo metabolico si può alterare attraverso una errata alimentazione, sia sul piano quantitativo sia qualitativo. Ciò incide spesso sui processi digestivo-assimilativi coinvolgendo anche il meccanismo ormonale.

 

II meccanismo circolatorio dipende invece grandemente dall’attività fisica che se ridotta, aumenta la stasi veno linfatica e favorisce i meccanismi infiammatori.

 

Le terapie per la cellulite

 

Non esiste purtroppo un trattamento che risolva da solo l’inconveniente. Molti tentativi per l’eliminazione della cellulite si rivelano spesso inefficaci. Alcune tecniche, comprese quelle farmacologiche, sono complementari. Vediamo di chiarire alcuni aspetti sulle più comuni pratiche d’intervento.

  1. I diuretici. ll loro effetto si è dimostrato o inefficace o assolutamente transitorio. Infatti l’acqua persa con le urine, che viene reintegrata rapidamente col bere, porta con se sali minerali, quali sodio e potassio, la cui perdita è pericolosa per l’organismo.
  2. Gli ormoni tiroidei. Efficaci per via orale nel trattamento delle obesità, hanno pero tali effetti collaterali che il loro uso è stato praticamente abbandonato, anche perchè il controllo medico deve essere strettissimo e la durata del trattamento limitata. Più incisiva l’azione della tiroxina per via cutanea, attraverso un veicolo cremoso. che ha dato qualche risultato, unitamente al massaggio trofico (almeno trisettimanale)
  3. Ionoforesi. E una terapia che sfrutta la corrente elettrica e il trasporto tramite questa di sostanze medicamentose. Risulta efficace solo su piccole superfici.
  4. Mesoterapia. Usa aghi sottilissimi e corti e tramite una ripartizione omogenea raggiunge tutte le parti interessate. Le sostanze adoperate sono diverse: o farmaci lipolitici o vasculotropi a volte associati tra loro. Unitamente si adoperano iniettori elettronici a pressione che consentono una pratica pressoché indolore e la massima asepsi.
  5. Massoterapia. Risulta essere una metodica efficace dato che il massaggio favorisce il drenaggio linfatico. La tecnica più adatta consiste in un’alternanza di sedute in cui il trattamento è dolce ed altre in cui il trattamento è più incisivo: ad una azione traente ne segue una di richiamo, quindi di impastamento su grandi superfici. Al termine della seduta viene adoperato uno schiacciamento morbido che, portato secondo la direzione dei collettori linfatici, permette il miglior drenaggio della linfa mobilizzata.
  6. Pressoterapia. E un trattamento fisico-compressivo effettuato a scopo detensivo per il trattamento della cellulite a prevalente componente edematosa. La tecnica è quella di comprimere  segmentariamente o totalmente, la parte interessata con un’azione ritmica variabile per favorire l’assorbimento dell’edema.
  7. Laser. E una metodica esente da rischi se condotta da mani esperte. Il raggio infrarosso che raggiunge la profondità di circa 3 cm. ha un’azione vasodilatatrice che migliora la stasi venosa e linfatica. Il miglioramento della microcircolazione favorisce la lipolisi e quindi la diminuzione degli strati adiposi.
  8. Liposuzione. Metodo chirurgico di recente introduzione eseguito generalmente in anestesia generale. Si tratta di una sonda di acciaio che asporta i lobuli adiposi con una vera azione di “strappo”.
    Si tratta di un sistema radicale, peraltro costoso, che lascia piccole cicatrici date dall’introduzione del “ferro” chirurgico e che può talvolta causare piccoli ematomi o fenomeni reattivi locali.
  9. Alimentazione. Ha un’azione fondamentale nel trattamento della cellulite: deve essere innanzitutto equilibrata nei suoi componenti (zuccheri, grassi, proteine) non superando per i grassi il 15-18% delle calorie giornaliere. Inoltre dev’essere leggermente iposodica, cioè contenere una quantità limitata di sale: soluzione atta a diminuire la ritenzione idrica a tutto vantaggio della prevenzione dell’ipertensione.
  10. Attività fisica. E il principio fondamentale su cui si deve basare la lotta alla cellulite. L’attività muscolare infatti tende alla mobilizzazione dei depositi adiposi per consumo calorico e per effetto fisico locale, poichè le masse muscolari esercitano un benefico “massaggio interno”.

Come si è visto quindi in questa rapida carrellata. le insidie della cellulite sono molteplici, come molteplici sono le terapie (talvolta palliativi) proposte.

La terapia migliore, appare scontato dirlo, è la prevenzione. Prevenzione o cura dispongono di due validi principi terapeutici interagenti tra loro: corretta alimentazione e attivita fisica continuata anche se osservati, oltre a combattere questo inestetismo, contengono il principio più importante della salute.



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