GLI AMINOACIDI NEGLI ANZIANI, OVVERO, L’ARTERIOSCLEROSI… INCOMINCIA QUANDO SIAMO BAMBINI.

 

Certamente il problema più grande che la medicina abbia da affrontare in questo inizio di XXI secolo è rendere migliore la vecchiaia. Il numero delle persone sopra i 65 anni va aumentando, cosi come il numero di quelle sopra i 75.

 

Merito dell’alimentazione e della medicina, che impedisce che si muoia di patologie che fino a poche decine di anni addietro creavano un rapido danno d’organo: ipertensione, insufficienza cardiaca cronica e diabete sono ora trattabili e permettono tantissimi anni di vita a chi si cura con pazienza e perseveranza.

 

La vecchiaia andrebbe preparata, questo si, e certo chi passa una giovinezza mangiando solo cibi ricchi di condimenti molti grassi e, soprattutto, bevendo alcool senza limiti, non ha idea di quando e quanto pagherà i debiti che sta accumulando. E non parliamo dell’uso e abuso spaventosamente diffuso di cannabis e cocaina fra i giovani e giovanissimi che devasterà il cervello a intere generazioni rendendole poco capaci di adattarsi al mondo che cambia.

 

Forse è un buon sistema per non diventare vecchi ma, quanto sarà voluto e accettato questo sistema quando arriveranno gli inesorabili guai? Ai ragazzi che pensano che il sabato e la domenica sia un diritto ubriacarsi, come se fegato, reni, cuore e il loro cervello se ne andassero in vacanza, andrebbe fatto presente che nel 1993 furono presentati i risultati delle autopsie 1532 giovani di età compresa fra i 15 e i 32 anni, morti per cause accidentali e non per malattia (incidenti d’auto in prevalenza).

 

In precedenza era stato documentato che dopo 3 anni in tutti (TUTTI!) i bambini dai 3 anni in su erano già presenti lesioni arteriosclerotiche dell’aorta, (“faty streaks”, strie di grasso), ma in questo studio fu riscontrato che l’aorta di tutti i soggetti e circa il 50 % delle coronarie destre portavano lesioni emodinamicamente significative.

 

Quindi l’arteriosclerosi è una malattia che inizia nell’infanzia e si manifesta clinicamente nell’età adulta, avendo modo di fare danni per anni subdolamente senza segni che il paziente possa percepire. E’ noto che diventare vecchi comporti una serie di problemi: si perdono masse muscolari e i muscoli, al loro interno, tendono ad accumulare grasso.

 

L’attività fisica, anche nell’anziano, è un farmaco di fondamentale importanza. Il tipo e le modalità di attività andrebbero modulate in funzione dello stato delle articolazioni e del grado di efficienza fisica dell’individuo. Certo non sì può pretendere che un settantenne che è sempre stato sedentario faccia lo stesso esercizio fisico di quello che corre la maratona in 4 ore!
La tecnica di allenamento dell’anziano è un mondo nuovo, in via di esplorazione, che richiede pazienza e intelligenza oltre che prudenza e perseveranza per chi se ne occupa in modo professionale.

 

Senza esercizio non c’è mantenimento né sviluppo delle masse muscolari, quindi i carichi (anche solo quello del corpo alzandosi in piedi) saranno sempre meno sopportati dai muscoli e si scaricheranno sulle articolazioni.

 

Da cui: artrosi, dolori… i quali rischiano di essere ancora più limitanti per l’attività fisica, inducendo un circolo vizioso che finisce per danneggiare il paziente in modo drammatico.
Una delle cose più nuove che sono state scoperte è che nel muscolo, anche in quel lo cardiaco, si riduce il numero di mitocondri, ovvero di quegli organelli che producono energia.

 

Quindi a parità di massa muscolare la produzione di energia è ridotta. E, come abbiamo già ripetuto, l’energia è essenziale non solo per contrarre i muscoli, ma anche per poter distruggere le proteine vecchie e costruire di nuove.

 

Questo è il motivo per il quale gli anziani, qualora aggiungano quantità adeguate di aminoacidi essenziali, nelle quantità su misura per gli esseri umani (Cluster of Aminoacids Tailored On Human Needs: CATHON), ne hanno un immediato beneficio in termini di sensazione di energia (rapidamente passa la stanchezza), ma soprattutto di facilità con cui riescono a recuperare forza e massa muscolare quando facciano esercizio fisico.

Una delle ipotesi più affascinanti, che re-nutrire bene il muscolo e il cuore possa aumentare anche il numero di mitocondri e quindi la supplementazione con questa miscela nella loro dieta divenga una soluzione pratica per molti dei problemi che gli anziani hanno.

Fra l’altro, ricordando come malnutrizione proteica (cioè: non mangia e abbastanza proteine) significhi perdere difese immunitarie, ricordiamoci che questa supplementazione diventa ancora più indispensabile nel periodo invernale quando un’influenza può trasformarsi in una polmonite, mortale per i nostri grandi vecchi.

 

 

Gli aminoacidi? Almeno due assunzioni da 4 grammi ognuna (8 grammi al giorno), una a metà mattina e una a metà pomeriggio, saranno necessarie nell’ambito di peso compreso fra i 50 e gli 80 kg.

 

 

 

 

 

a cura di Francesco Saverio Dioguardi – Professore di Medicina Interna Università di Milano

 

 

 

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