Si è riscontrato che le proteine del siero del latte vengono assorbite più velocemente rispetto alla caseina. Il tasso di assorbimento di caseina più basso nella forma micellare dipende dai bassi livelli del pH nello stomaco che fanno sì che la caseina si agglomeri, oltre a ritardare lo svuotamento gastrico. Gli aminoacidi (AA) del plasma aumentano più rapidamente a seguito del consumo di proteine del siero del latte. L'elaborazione della proteina del siero del latte e delle frazioni di caseina attraverso l'idrolisi può influenzare fortemente l'assorbimento e il profilo conseguente degli AA del plasma.
I latticini consumati da soggetti umani provengono prevalentemente da latte vaccino composto per l'80% di caseina, 20% proteine del siero del latte oltre ad essere una ricca fonte di minerali come il calcio. La caseina nel latte vaccino contiene alpha-s1, alpha-s2, caseina beta e kappa mentre il siero del latte contiene proteine multi-globulari come la betalactoglobulina, alpha-lattalbumina, lattoferrina, immunoglobulina, siero-albumina, glicomacropeptidi, enzimi e fattori di crescita.
Un radicale libero può essere definito come un atomo (o una molecola) particolarmente instabile da un punto di vista energetico e quindi altamente reattivo. Nel tentativo di raggiungere maggiore stabilità e ritornare all'equilibrio, a livello cellulare i radicali liberi tendono a reagire con altri composti (molecole libere o inserite in strutture, come le membrane ad esempio), che diventano essi stessi nuove sorgenti di radicali. Tale processo può innescare una serie di reazioni a catena che amplificano la produzione di radicali nell'organismo, perturbando le cellule e la loro integrità (sia morfologica, sia funzionale). I radicali liberi possono influenzare negativamente la funzione
L'essere umano è un sistema termodinamico aperto, nel quale produzione e consumo di energia e materia avvengono continuamente; all'interno di questo sistema, le nostre cellule sono come sensori che percepiscono l'ambiente che le circonda e rispondono adattandosi di conseguenza, cercando di mantenere l'omeostasi, ovvero il perfetto equilibrio tra tutti i sistemi. Uno dei segnali esterni al quale il nostro corpo è sottoposto quotidianamente è la dieta. Negli ultimi trent'anni, e forse anche di più, la ricerca scientifica si è dedicata allo studio dell'obesità e a tutti i meccanismi genetici, epigenetici, molecolari, psicologici e fisiologici che la caratterizzano.
Le News di Fitness Instructor a cura del Comitato Scientifico ISSA Europe: Citisina e fumo di sigaretta, curcumina e sindrome metabolica, Vaccinazione HPV, Review scientifica sugli integratori alimentari e terapia, Olio d'oliva e indice glicemico, Colesterolo, Orari della cena e peso corporeo, Colpo di frusta e paura del dolore, Squat e attivazione muscolare, camminare o rafforzare i muscoli per il mal di schiena, allenamento bilaterale, colesterolo HDL e cuore, pesce in gravidanza, ipertensione arteriosa e terapia.
Spesso si rapporta la ritenzione idrica al sale (o al sodio) parlando sempre e solo di "eccesso". Eliminare o abbassare il sodio sono solitamente la prima fase in caso di avvisaglie di ritenzione. L'effetto dell'eccesso di sale sulla ritenzione idrica e, spesso, sull'aumento di peso, è dovuto a vari meccanismi. Innanzitutto la presenza di troppo sodio nell'apparato digerente aumenta l'assorbimento degli alimenti ricchi di zuccheri durante la digestione. Inoltre, l'eccesso stimola l'eliminazione di magnesio e potassio. La dose giornaliera di sodio introdotto con l'alimentazione si dovrebbe aggirare sul 2/3 gr, secondo i LARN, livelli di assunzione di riferimento della SINU
Molte delle diete che spopolano tra gli appassionati di fitness spesso si basano su presupposti senza alcuna evidenza clinica (dieta dei gruppi sanguigni, dieta detox, ecc) ed il personal trainer, che il più delle volte rappresenta figura di riferimento per chi frequenta le palestre, deve avere oggi le competenze giuste per fare una corretta promozione della salute, basandosi solo su raccomandazioni consolidate da un punto di vista scientifico. In tale contesto la dieta mediterranea (DM), se opportunamente ''adattata'', potrebbe essere una valida strategia alimenare da utilizzare anche per chi fa attività sportiva.